L'oro apre la nuova settimana entrando in una fase di consolidamento, dopo il massiccio aumento fino al massimo di cinque mesi a 2.009 dollari raggiunto venerdì scorso. I mercati si mantengono estremamente cauti osservando con attenzione l’escalation del conflitto tra Gaza e Israele e preparandosi agli incontri delle principali banche centrali nel corso della settimana: la Banca del Giappone, la Federal Reserve statunitense e la Banca d’Inghilterra.
La propensione al rischio del mercato appare estremamente pallida dopo la fuga globale verso la sicurezza indotta lo scorso venerdì dalle mosse di Israele che ha effettuato profonde incursioni nella Striscia di Gaza e lanciato un intenso bombardamento con artiglieria e missili lanciati da aerei da guerra. Inoltre, quella che Israele definisce la “seconda fase” della sua offensiva si è protratta per tutto il fine settimana ed anche all’inizio di oggi. Infatti, Israele sta continuando a bombardare Gaza, concentrandosi in particolare sul nord dell'enclave. Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha condiviso su X un "umile appello per il cessate il fuoco e la pace", anche alla luce dei timori di un possibile attacco all'ospedale Al-Quds di Gaza, aumentati dopo che Israele ne ha ordinato l'evacuazione "immediata" continuando il suo massiccio bombardamento dell’intera area.
In questo contesto di persistenti tensioni in Medio Oriente, gli investitori continuano a riversarsi sul tradizionale bene rifugio: l’oro.
A peggiorare il quadro complessivo è giunta anche la notizia che l'Alta Corte di Hong Kong ha esaminato la richiesta di liquidazione del promotore immobiliare in difficoltà China Evergrabde Group, che per quasi due anni è stato inadempiente neo confronti dei propri creditori, facendo crollare del 20% le azioni della società. Le preoccupazioni del mercato immobiliare cinese mantengono gli investitori nel limbo, offrendo un certo supporto al dollaro, sostenuto anche dalla pausa nella correzione al ribasso dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, che sta anche limitando il rialzo del prezzo dell’oro.
Il crescente deficit di bilancio degli Stati Uniti è stato il principale motore che ha guidato il recente aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense. Tuttavia, la notizia di oggi sulle stime di prestito per il quarto trimestre 2023 ed il primo trimestre del 2024 potrà avere un notevole impatto sui rendimenti dei titoli del Tesoro americano, che stanno subendo anche l’influenza dell’annuncio del Tesoro che si è detto pronto al rimborso trimestrale, generando un enorme impatto sui mercati obbligazionari in generale.
Sebbene il conflitto in Medio Oriente continuerà a influenzare il sentiment del mercato e l’azione del prezzo dell’oro, anche i dati sull’inflazione e sulla crescita provenienti dalla Germania potrebbero avere un qualche impatto sulle mosse complessive del mercato.
Analisi tecnica
Nonostante rimanga in gioco la Bull Flag, il prezzo dell'oro ha assistito a un rally sbalorditivo, avendo superato venerdì la soglia chiave dei $ 2.000, che attualmente sta difendendo.
L'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni si trova appena sopra il territorio di ipercomprato, indicando un ulteriore rialzo in vista.
La media mobile semplice a 21 giorni è destinata a superare la SMA a 50 giorni. Se questo accadesse su base giornaliera, verrebbe confermato un Bull Cross, aprendo la porta ad una nuova ripresa. In tal caso, non si potrebbe escludere un’estensione del trend rialzista in corso verso il massimo di metà maggio a 2.020 dollari, testando nuovamente il massimo plurimese di 2.009 dollari.
Al contrario, se l’oro non riuscisse a difendere il livello dei 2.000 dollari si potrebbe avere una correzione fino al livello tondo dei 1.990 dollari, al di sotto del quale potrebbe entrare in gioco il minimo di venerdì scorso di 1.977 dollari, al di sotto del quale è posto il supporto statico di 1.963 dollari. FXSTREET. #gold #oro
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