L’oro sta cedendo su tutti i fronti dopo aver toccato il picco di 1.970,15 dollari, e ora si avvicina alla soglia dei 1.940 dollari.
Il dollaro si è stabilizzato, soprattutto durante la sessione americana, aiutato anche dall'aumento dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi, che stanno beneficiando della rinnovata speculazione secondo cui la Federal Reserve potrebbe fare un altro aumento del tasso di 25 punti base. La nota del Tesoro a 10 anni rende attualmente il 3,79%, in rialzo di 9 punti base, mentre la nota a 2 anni offre il 4,58%, in rialzo di 6 punti base.
Le probabilità di uno stop sono ancora alte ma sono diminuite da oltre il 75% al 64,4%, secondo lo strumento CME FedWatch. Il catalizzatore è stato l'annuncio di politica monetaria della Bank of Canada che ha inaspettatamente aumentato i tassi di 25 punti base. A inizio settimana, anche la Reserve Bank of Australia aveva fatto lo stesso, mettendo in dubbio la fine del ciclo di inasprimento negli Stati Uniti.
Dopo un'apertura incoraggiante, gli indici azionari statunitensi vengono scambiati in modo misto, riflettendo la perdurante incertezza sulla prossima mossa della Fed.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro non ha retto intorno alla media mobile semplice a 20 periodi, decisamente ribassista ed attualmente si avvicina alla SMA 100, che ha fornito supporto dinamico negli ultimi giorni. Allo stesso tempo, l'indicatore Momentum si è appiattito al di sotto del suo livello 100 e il Relative Strength Index guadagna trazione al ribasso a circa 41. Nel complesso, il rischio si inclina verso il basso, con il minimo di maggio a $ 1.932 a rappresentare il relativo supporto.
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