Il prezzo dell'oro, dopo aver inanellato una serie di guadagni consecutivi di nove giorni, fino a segnare il nuovo record storico, incontra oggi una certa resistenza ed è in modesto calo. La flessione potrebbe essere attribuita ad alcune prese di profitto in vista del rapporto sull'IPC statunitense, nonostante le forti scommesse su un taglio dei tassi da parte della Fed a giugno. Secondo il FedWatch Tool del CME, inmercati attualmente scontano una probabilità del 70% circa che la Fed possa iniziare ad allentare i tassi a giugno, un po’ inferiore alla probabilità del 75% di ieri.
Anche il dollaro è entrato in una fase di consolidamento al ribasso, poiché l’attenzione complessiva è puntata sul principale indicatore dell’inflazione, a maggior ragione dopo la brusca revisione al ribasso dei dati sull’occupazione di gennaio negli Stati Uniti.
L'IPC annuale statunitense è previsto in aumento del 3,1% a febbraio, allo stesso ritmo di gennaio, mentre l'inflazione core è prevista in calo dal 3,9% di gennaio al 3,7% su base annua. Inoltre, si prevede che il più importante CPI mensile sia aumentato dello 0,4% il mese scorso rispetto all'aumento dello 0,3% di gennaio. L'inflazione core CPI è prevista allo 0,3% su base mensile rispetto allo 0,4% del primo mese dell'anno.
Una sorpresa al ribasso dell’inflazione primaria mensile e dell’indice CPI core probabilmente confermerà definitivamente il taglio del tasso di interesse a giugno da parte della Fed, innescando un nuovo calo del dollaro mandando il prezzo dell’oro a un nuovo massimo storico, con i rendimenti dei titoli del Tesoro USA che subirebbero un’intensa pressione ribassista.
Al contrario, il prezzo dell’oro potrebbe subire una brusca correzione e sarebbero messe in discussione le aspettative di una svolta accomodante di politica monetaria già a giugno da parte della Fed.
Pertanto, nelle contrattazioni antecedenti la pubblicazione dell'IPC statunitense, è probabile che il prezzo dell'oro mantenga un cauto slancio commerciale, poiché la propensione al rischio rimane leggermente ottimista.
Analisi tecnica
Le prospettive tecniche a breve termine per il prezzo dell’oro rimangono più o meno le stesse, con una probabile correzione in vista in condizioni di ipercomprato sul grafico giornaliero, come indicato dal Relative Strength Index a 14 giorni.
Tuttavia, il prossimo movimento direzionale sarà fornito dai dati CPI statunitensi.
Nel caso di valori contenuti dell’IPC statunitense, il prezzo dell’oro potrebbe puntare verso il massimo storico di 2.195 dollari. Inoltre, un’ulteriore spinta che riuscisse a determinare la rottura prolungata sopra la soglia dei 2.200 dollari potrebbe spingere il prezzo fino al livello psicologico di 2.250 dollari.
Diversamente, il prezzo dell’oro potrebbe correggere verso il minimo dell’8 marzo di 2.154 dollari, con il successivo supporto posizionato a 2.145 dollari, dove coincidono il minimo del 7 marzo e il livello di ritracciamento di Fibonacci del 23,6% del recente rally dal minimo del 14 febbraio di 1.984 dollari al massimo storico di 2.195 dollari. #gold #oro
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