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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

Gli NFP statunitensi potrebbero innescare una ripresa dell’oro?

Il prezzo dell’oro sta tentando un modesto rimbalzo sopra i 1.820 dollari, replicando il medesimo movimento già visto nelle negoziazioni asiatiche di ieri. I mercati si mostrano cautamente ottimisti in vista degli importantissimi dati sui salari non agricoli provenienti dagli Stati Uniti, previsti nel corso della giornata.

Il dollaro è entrato in una fase di consolidamento dopo due giorni consecutivi di correzione al ribasso dai massimi di 11 mesi, a causa di un clima leggermente ottimista che alimenta la sessione asiatica odierna, nonostante gli sviluppi contrastanti del mercato immobiliare cinese.

Le azioni di Sunac China Holdings Ltd. sono cresciute dopo che il colosso immobiliare è diventato una delle poche aziende ad ottenere l'approvazione per un piano di ristrutturazione del debito, mentre le azioni del gruppo cinese Evergrande sono scese di oltre il 10%.

Il prolungato calo dei prezzi del petrolio combinato con una pausa nell’impennata dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi sta offrendo un certo supporto agli investitori che, tuttavia, si astengono dal piazzare nuove scommesse direzionali sul prezzo dell’oro e sul dollaro prima della pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro statunitense.

Gli economisti si aspettano un incremento di 170.000 posti di lavoro a settembre, in rallentamento rispetto ai 180.000 segnalati ad agosto. Il tasso di disoccupazione è leggermente inferiore, dal 3,8% al 3,7% a settembre ed è probabile che la retribuzione oraria media aumenti del 4,3% su base annua nel periodo in esame, come visto in precedenza.

A seguito della crescita dell’occupazione privata negli Stati Uniti molto inferiore alle attese, come riportato dall’ADP, di 89.000 unità a settembre, una diminuzione è concretamente possibile anche per il dato principale dell’NFP, che potrebbe incidere ulteriormente sulle aspettative di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve di novembre, a fronte del peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro.

Pertanto, in caso di un rapporto NFP statunitense negativo, la correzione del dollaro potrebbe essere più marcata, insieme ai rendimenti dei titoli del Tesoro USA, rafforzando i tentativi di recupero del prezzo dell’oro verso 1.850 dollari. Al contrario, se i dati del mercato del lavoro statunitense, inclusa l’inflazione salariale, suggerissero che la Fed possa procedere ad un ulteriore aumento dei tassi entro la fine dell’anno, il dollaro potrebbe riprendere il suo trend rialzista a scapito del prezzo dell’oro.

Analisi tecnica

Il prossimo movimento direzionale del prezzo dell’oro dipende dal risultato dell’NFP statunitense.

Nell’immediatezza, 'assetto tecnico giornaliero appare misto, poiché la conferma del Bear Cross contrasta qualsiasi possibilità di un rimbalzo sulle condizioni dell'indice di forza relativa ipervenduto.

Mercoledì la media mobile giornaliera a 100 ha attraversato dall'alto la DMA a 200 in chiusura giornaliera, convalidando un crossover ribassista.

Se si innescasse una convincente ripresa, l’oro potrebbe puntare verso il supporto, trasformato in resistenza, posto al livello di 1.850 dollari, dopo aver superato la potente resistenza posta vicino a 1.830.

Diversamente, il supporto cruciale posto al livello di 1.810 dollari, dove si allinea il minimo dell’8 marzo, rappresenta un forte elemento di difesa prima di raggiungere la soglia dei 1.800 dollari. FXSTREET. #gold #oro

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