I prezzi dell'oro sono aumentati in un contesto di bassi volumi, uscendo dal trading range che ha caratterizzato gran parte di dicembre. I deboli dati sull’inflazione degli Stati Uniti, attestati dall'indice dei prezzi PCE, l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, continuano ad alimentare maggiori scommesse sulla possibilità di precoci tagli dei tassi di interesse nel 2024, permettendo all’oro di estendere la sua striscia di forti guadagni delle ultime sessioni.
Pertanto, il dato arrivato dopo i segnali accomodanti della Fed, durante la sua riunione finale per il 2023, ha alimentato le speranze che la banca centrale possa iniziare a tagliare i tassi di interesse già nel marzo 2024. E anche Goldman Sachs ha affermato che la banca centrale farà seguito al taglio di marzo con altri due tagli nella prima metà del 2024, e taglierà i tassi ancora altre due volte nel corso dell'anno.
Di conseguenza, lo strumento FedWatch di CME Group mostra che i trader valutano con una probabilità superiore al 70% per un taglio di 25 punti base nel marzo 2024, sebbene un gran numero di funzionari della Fed hanno avvertito che le scommesse sui primi tagli dei tassi da parte della banca centrale potrebbero essere eccessivamente ottimistiche.
Questa prospettiva rappresenta un forte booster per l’oro, che è salito di oltre lo 0,5% a 2.064,16 dollari l'oncia, uscendo dal range di scambio compreso tra $ 2.000 e $ 2.050 stabilito per gran parte di dicembre. E ora viene scambiato a meno di $ 100 dal massimo record di oltre $ 2.130 l'oncia raggiunto all'inizio di dicembre.
Diversamente per il dollaro, che è scivolato ai minimi di quasi cinque mesi, concomitantemente ai rendimenti dei titoli del Tesoro USA che sono crollati. E l’oro sta beneficiando di questa congiuntura positiva, nonché del peggioramento delle condizioni economiche globali previste per il prossimo anno, poiché gli effetti della politica monetaria restrittiva si faranno sentire su tutte le principali economie. #gold #oro
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