Basilea 3, un importante tassello del pacchetto di norme sui requisiti patrimoniali delle banche, che, dopo numerosi rinvii, è entrato in vigore un po’ in sordina questa settimana per gli isitituti europei, ha introdotto il Net Stable Funding Ratio (NSFR) come criterio chiave di stabilità finanziaria, per prevenire rischi simili a quelli scatenati dalla crisi dei mutui subprime nel 2008-2009.
Tecnicamente l’NSFR è definito come il rapporto tra la provvista stabile disponibile (Available Stable Funding o Asf) e la provvista stabile richiesta (Required Stable Funding, Rsf) e alle banche si prescrive che non debba mai scendere sotto il 100% su base annua. In pratica obbligherà gli istituti che hanno in bilancio asset considerati rischiosi a “ricoprirsi” accantonando riserve facilmente liquidabili, come denaro contante o titoli di Stato.
Qui entra in gioco l’oro, investito da novità dirompenti e contestatissime. L’Autorità bancaria europea (EBA), incaricata della classificazione, l’ha infatti “INSERITO NELLA GATEGORIA DEGLI ASSET PIÙ LIQUIDI E DUNQUE MENO RISCHIOSI (TIER 1) SOLO NEL CASO IN CUI SIA CUSTODITO IN FORMA FISICA E DIRETTAMENTE RICONDUCIBILE AD UN SOLO PROPRIETARIO: IL COSIDDETTO ORO «ALLOCATO».”
“IN TUTTI GLI ALTRI CASI L’ORO, COSÌ COME GLI ALTRI METALLI PREZIOSI, DIVENTA TIER 3 (CATEGORIA DI ASSET AD ALTO RISCHIO)”, per cui alle banche viene imposto un accantonamento pari all’85% del valore, riserva identica a quella richiesta per le azioni di società non quotate. “I LINGOTTI NON ALLOCATI, CHIAMATI ANCHE «ORO DI CARTA», SONO QUELLI DETENUTI NEI CAVEAUX DELLE BANCHE, IMPIEGATI PIÙ VOLTE COME COLLATERALE O COME SOTTOSTANTE DI PRODOTTI FINANZIARI.”
Con Basilea 3 “L’ORO DI CARTA DIVENTA PERICOLOSO (oltre che costoso da mantenere in bilancio per le banche) PROPRIO NELLE FORME IN CUI É PIÙ UTILIZZATO NEL MONDO FINANZIARIO PER EFFETTUARE SPECULAZIONI”.
Basilea 3 viene quindi considerata pericolosa per il settore dell’oro di carta: l’impennata dei costi potrebbe indurre molte banche a farsi da parte.
È proprio questo scenario, corredato dall’ipotesi di una corsa all’oro allocato, che spinge alcuni addetti ai lavori a prevedere una fiammata delle quotazioni dell’oro verso fine anno, quando Basilea 3 sarà prossima a entrare in vigore anche in Gran Bretagna (la Brexit ha fatto slittare l’applicazione al 1° gennaio 2022), minacciando da vicino le operazioni sul mercato londinese dove viene transato la maggior parte dell’oro finanziario. Per altri analisti tuttavia il rally non è così scontato: alcune banche ridurranno le attività nell’oro e altre le manterranno, scaricando gli extra costi sui clienti. Non sono tuttavia da escludere fasi di alta volatilità.
(Tratto da IL SOLE 24 ORE).
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