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Il prezzo attende l'IPC statunitense per un nuovo slancio

L'oro si sta muovendo in rialzo durante la sessione asiatica odierna, cercando di allontanarsi dal minimo di tre settimane, vicino alla regione 1.975-1.976 dollari, toccato il giorno precedente. Tuttavia, in questo momento, l’oro manca di convinzione rialzista poiché i trader sembrano riluttanti a piazzare scommesse direzionali aggressive prima della pubblicazione dell’IPC statunitense.

Si prevede che l'IPC statunitense aumenterà a novembre ad un ritmo annuo del 3,1%, rispetto al precedente aumento del 3,2%, con l'IPC core che dovrebbe stabilizzarsi al 4,0% su base annua nel periodo in esame. Su base mensile, l’inflazione complessiva CPI statunitense dovrebbe salire allo 0,1%, mentre il dato core dovrebbe aumentare dello 0,3% a novembre rispetto allo 0,2% osservato in ottobre. Pertanto, è probabile che un indice dei prezzi al consumo statunitensi più elevato del previsto stimoli nuovi acquisto di dollari ed influisca positivamente sui rendimenti dei titoli del Tesoro americano, poiché implicherebbe che la Fed possa mantenere i tassi di interesse più alti per più tempo per domare l’inflazione, respingendo le aspettative del mercato di un taglio dei tassi già a marzo. Al contrario, un forte rallentamento del ritmo di crescita dell’indice dei prezzi al consumo potrebbe rafforzare le scommesse sul taglio dei tassi da parte della Fed, gravando pesantemente sul dollaro e sui rendimenti obbligazionari statunitensi.

In definitiva, il prezzo dell’oro rimarrà in balia delle dinamiche del dollaro, a seconda di come questo reagirà ai dati sull’inflazione statunitense, considerando anche che la reazione del prezzo dell’oro ai dati CPI statunitensi potrebbe comunque essere rapidamente invertita, poiché i trader potrebbero ricorrere ad un riposizionamento in attesa degli annunci di politica monetaria della Federal Reserve di domani.

In attesa degli sviluppi di cui sopra, l’indice del dollaro si sta consolidando vicino ai massimi di tre settimane e i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi rimangono ben posizionati, supportati dalle crescenti speranze di un atterraggio morbido dell’economia statunitense e dalle minori scommesse su un taglio dei tassi della Fed a marzo.

Secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati stanno ora scontando una probabilità del 45% di un taglio dei tassi a marzo rispetto al 57% della settimana scorsa. Tuttavia, ipotizzano una probabilità dell’80% di un taglio dei tassi a maggio.

Analisi tecnica

Il grafico giornaliero mostra che il prezzo dell'oro ha chiuso ieri al di sotto della media mobile semplice giornaliera a 2.006 dollari, a seguito del superamento del supporto della linea di tendenza ascendente di 2.024 dollari avvenuto venerdì scorso.

L'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni viene scambiato a rilento, ancora al di sotto del livello di 50, lasciando intuire che qualsiasi rialzo del prezzo dell'oro sarà probabilmente di breve durata.

Il supporto immediato è posto vicino all'area dei 1.965 dollari, all'intersezione tra il minimo del 20 novembre e la SMA a 50 giorni. Invece, un eventuale tentativo di ripresa necessiterebbe del posizionamento stabile al di sopra della SMA a 21 giorni di 2.006 dollari. FXSTREET. #gold #oro

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