Il prezzo dell'oro ha progressivamente ceduto a partire dalla sessione europea, per poi mollare del tutto dopo la pubblicazione dei dati dell'indice PMI manifatturiero ISM statunitense per dicembre.
Il PMI manifatturiero ha segnato un miglioramento sia rispetto alle previsioni che al mese precedente, indicando una interruzione del precedente ritmo di contrazione ed una potenziale ripresa.
Questo ha fornito supporto ai rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi che, in precedenza, erano rimasti depressi, stoppando al contempo la corsa dell’oro del giorno precedente. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni ha annullato le perdite pre-apertura e si attesta intorno al 4,60%, con una crescita dello 0,77%, indebolendo la domanda per il metallo prezioso, anche in vista degli importanti dati che saranno resi noti negli USA la prossima settimana.
Tuttavia, per l’oro rimane il fascino del bene rifugio in considerazione delle crescenti preoccupazioni sulle ambizioni nucleari dell'Iran durante il periodo di transizione tra le amministrazioni statunitensi, che ne limitano la discesa.
Inoltre, anche la potenziale ripresa dell'economia cinese esplica il suo effetto sulla domanda di oro.
Infatti, la Banca Popolare Cinese prevede un taglio dei tassi di interesse per quest'anno e la Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme ha espresso fiducia nel raggiungimento di una continua ripresa economica nel 2025, prevedendo di aumentare significativamente i finanziamenti da obbligazioni del Tesoro ultra-lunghe per supportare due nuovi programmi, con aspettative di una crescita costante dei consumi durante tutto l'anno.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro è scambiato sotto i $ 2.640, tornando ad avvicinarsi alle medie mobili esponenziali a 9 e 14 giorni, rispettivamente a $ 2.635,00 e $ 2.633,00, indicando il ritorno verso la precedente fase di consolidamento e di movimento laterale. Anche l’RSI a 14 giorni è tornato al livello 50, indicando una perdita del precedente interesse rialzista.
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