Il prezzo dell'oro sta salendo per il quinto giorno consecutivo sostenuto dai rischi geopolitici, che lo avvantaggiano in quanto bene rifugio, in un contesto di modesta debolezza del dollaro e dei rendimenti obbligazionari statunitensi in vista della pubblicazione odierna dei verbali dell’ultima riunione del FOMC.
La prolungata questione fiscale negli Stati Uniti sta mantenendo i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sulla difensiva, esercitando una pressione negativa sul dollaro, a causa dei rinnovati timori di una chiusura dell’amministrazione centrale degli Stati Uniti. Infatti, secondo un rapporto pubblicato da Axios, i repubblicani alla Camera sono passati da un atteggiamento ottimisticamente cauto all’aspettativa di una chiusura, a meno che entro il 1° marzo non sia approvato un budget o un ripiego sulla spesa. In caso contrario l’amministrazione centrale entrerà in lockdown totale entro l’8 marzo.
Pertanto, la propensione al rischio generale rimane tiepida, con i mercati asiatici che oggi hanno aperto in ribasso, seguendo la chiusura negativa di Wall Street. Tuttavia, i titoli azionari cinesi hanno registrato un deciso rimbalzo grazie alla speranza di ulteriori stimoli provenienti dal governo centrale per sostenere il mercato immobiliare e l’economia in generale.
Il focus odierno è rappresentato dalla pubblicazione dei verbali della riunione di gennaio della Fed, che potrebbero fornire nuovi indizi sui tempi del primo taglio dei tassi di interesse quest’anno.
I mercati si aspettano adesso 92 punti base di tagli da parte della Fed per quest’anno, più vicini alla proiezione della Fed stessa di 75 pb e nettamente al di sotto dei 150 pb ipotizzati a inizio anno.
Infine, da segnalare oggi anche il risultato degli utili del colosso tecnologico americano Nvidia, che ieri è inciampato in borsa guidando il calo delle azioni statunitensi. Il suo rapporto sugli utili potrebbe avere un impatto significativo sul sentiment del mercato, influenzando sia il valore del dollaro che il prezzo dell'oro.
Analisi tecnica
Ieri, il prezzo dell'oro ha segnato una chiusura giornaliera superiore alla media mobile semplice a 21 giorni, posta a 2.023 dollari. E anche il Relative Strength Index a 14 giorni ha esteso il suo recupero sopra la linea mediana, lasciando presagire che il trend é diventato rialzista.
Pertanto, la resistenza immediata si trova ora al livello dei 2.033 dollari, dove la SMA a 50 giorni e il massimo del 13 febbraio coincidono, la cui rottura consentirà al prezzo di puntare verso il massimo del 7 febbraio di 2.044 dollari. Mentre il supporto è fornito dalla SMA a 21 giorni a 2.023$, seguito dal minimo di ieri di 2.015 dollari. #gold #oro
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