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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

Il prezzo dell’oro langue vicino ai minimi di due settimane

Oggi, il prezzo dell'oro rimane sotto pressione per il secondo giorno consecutivo. Le minori scommesse su un taglio dei tassi da parte della Fed a marzo e un modesto rialzo del dollaro stanno pesando sull’oro. I rischi geopolitici potrebbero aiutare a limitare ulteriori perdite, in vista dei dati e degli eventi chiave che caratterizzeranno questa settimana: la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti e la decisione sul tasso di interesse della Federal Reserve con le proiezioni aggiornate.

Gli investitori si stanno muovendo con cautela poiché dati ed eventi in arrivo dagli Stati Uniti saranno fondamentali per la rivalutazione del mercato delle aspettative sui tassi di interesse della Fed per il prossimo anno, soprattutto dopo che i dati positivi di venerdì sugli NFP hanno contribuito a ridimensionare le aspettative di un taglio dei tassi a marzo. I dati hanno evidenziato la continua forza del mercato del lavoro statunitense, riducendo le scommesse sul taglio dei tassi di marzo da parte della Fed a circa il 43%, dal 60% registrato prima della pubblicazione dei dati.

Questo a aiutato i rendimenti dei titoli del Tesoro USA e il dollaro ad estendere il loro slancio di ripresa, accentuando la correzione al ribasso del prezzo dell’oro, che è sceso sotto i 2.000 dollari, ai minimi di oltre una settimana.

Ancora oggi, l’oro sta subendo la forza sottostante del dollaro poiché la propensione al rischio rimane tiepida a causa delle rinnovate preoccupazioni sulla deflazione della Cina e delle tensioni geopolitiche in corso tra gli Stati Uniti e gli Houthi yemeniti.

L'IPC cinese di novembre è sceso al tasso più rapido degli ultimi tre anni e la deflazione delle fabbriche si è aggravata, evidenziando crescenti pressioni deflazionistiche e una ripresa economica in calo nel paese.

Nello Yemen, i ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno minacciato di interrompere la navigazione nel Mar Rosso e venerdì scorso, la fregata multi-missione della Marina francese, Languedoc, ha abbattuto due droni Houthi nel Mar Rosso al largo delle coste dello Yemen. Inoltre, sempre venerdì, sono stati lanciati razzi contro l'ambasciata americana a Baghdad.

Oltretutto, gli investitori rimangono in apprensione anche per la potenziale escalation del conflitto Israele-Hamas a Gaza, fino alle rotte marittime al largo del Golfo di Aden.

In definitiva, la giornata odierna sarà influenzata dal trend di rischio, dalle aspettative sulla Fed e dalle dinamiche del dollaro che continueranno a indirizzare il prezzo dell’oro.

Analisi tecnica

Sul grafico giornaliero la situazione è cambiata dopo che il prezzo dell'oro si è stabilizzato venerdì scorso al di sotto del supporto della linea di tendenza crescente a 2.024 dollari, evidenziandone il calo.

Anche l'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni è scivolato nella zona ribassista, al di sotto del livello 50, indicando una maggiore debolezza del prezzo dell'oro.

Il supporto immediato è ora rappresentato dal minimo di venerdì di 1994 dollari, al di sotto del quale non si può escludere un forte calo verso l’area di 1.965 dollari, dove si trova la confluenza del minimo del 20 novembre e della media mobile semplice a 50 giorni.

Un forte segnale di inversione dell’attuale tendenza ribassista nel breve termine sarebbe attestato dalla chiusura su base giornaliera al di sopra della SMA a 21 giorni di 2.005 dollari, seguito dal massimo del 27 novembre di 2.018 dollari. FXSTREET. #gold #oro

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