Il prezzo dell’oro viene scambiato tra i 2.390 e i 2.395 dollari in un contesto di peggioramento delle tensioni geopolitiche, aiutato anche dalla frenata del dollaro dopo che altre banche centrali hanno rinviato i loro piani di taglio dei tassi. E’ il caso della Banca d'Inghilterra e della Reserve Bank of New Zealand. Inizialmente sembrava che molte banche centrali avrebbero tagliato i tassi prima della Fed, ma gli investitori scontano adesso sempre più ritardi anche in altri paesi, nel timore che la pressione sui prezzi possa aumentare nuovamente. Anche i rendimenti obbligazionari statunitensi sono in calo nonostante la Fed stia mantenendo un atteggiamento aggressivo.
Il prezzo dell’oro sta segnando buoni guadagni intraday, sostenuto dai flussi verso i beni rifugio dopo l’aggravarsi delle tensioni in Medio Oriente.
Questa notte Israele ha lanciato un attacco di ritorsione contro l'Iran prendendo di mira l'area di una base aerea militare intorno alla città di Isfahan. Tuttavia, lo Stato israeliano non ha confermato l’attacco dei droni. Gli investitori ritengono che l’attacco vicino a un impianto nucleare iraniano sia stato esagerato e l’Iran ha ampiamente minimizzato affermando che la sua difesa aerea ha distrutto tre droni. Inoltre, i segnali di assenza di ulteriori ritorsioni da parte dell’Iran e quello che sembra essere un attacco aereo limitato hanno attenuato i timori iniziali nei mercati.
Tuttavia, le prospettive aggressive sui tassi di interesse da parte dei membri della Fed mantengono limitato il rialzo dell’oro. Questi ultimi stanno sostenendo che i tassi di interesse devono rimanere più elevati per un periodo più lungo poiché il progresso dell’inflazione in calo verso l’obiettivo del 2% ha rallentato in modo significativo a causa della robusta spesa dei consumatori e delle condizioni tese del mercato del lavoro.
Lo strumento FedWatch del CME mostra che i mercati stanno scontando la riunione di settembre come il momento in cui la banca centrale potrebbe passare ai tagli dei tassi. Tuttavia, i membri della Fed si astengono dal fornire un orizzonte temporale concreto.
Analisi tecnica:
Il prezzo dell'oro è sceso dopo aver tentato di rimanere al di sopra della resistenza cruciale di 2.400 dollari, ma rimane su una traiettoria ristretta poiché la guida aggressiva della Fed ne limita il rialzo, mentre l’incertezza geopolitica continua a suscitare interesse all’acquisto.
Gli oscillatori del momentum si raffreddano dopo essere diventati estremamente ipercomprati. Il Relative Strength Index a 14 periodi sul grafico giornaliero scende leggermente dopo aver raggiunto il picco intorno a 85,00. La domanda a più ampio termine è intatta poiché l'RSI rimane nell'intervallo rialzista compreso tra 60,00 e 80,00. #gold #oro
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