Il prezzo dell’oro, pur presentando un modesto guadagno, rimane attanagliato dalle persistenti preoccupazioni sull’inflazione, dopo che i dati hanno evidenziato un’inflazione persistentemente elevata anche in Europa.
I dati HICP di aprile, che è l'indicatore di inflazione preferito dalla Banca Centrale Europea, hanno mostrato che l'inflazione sia in Germania che in Spagna non è riuscita a scendere, facendo seguito ai dati provenienti dagli Stati Uniti la scorsa settimana, che hanno mostrato un’inflazione rimasta ancora elevata nel primo trimestre.
I dati odierni lasciano intuire che, per combattere l’inflazione, sia la BCE che la Federal Reserve potrebbero dover mantenere i tassi di interesse elevati più a lungo di quanto si pensasse in precedenza, costituendo una zavorra per l’oro.
Il prezzo dell’oro, dopo essere sceso dai massimi, ha registrato nell'ultima settimana un andamento sostanzialmente laterale, quando è diventato evidente che i tassi di interesse sarebbero rimasti più alti più a lungo negli Stati Uniti, causando una ricalibrazione delle prospettive per i tassi di interesse. Giacché la Fed, che inizialmente aveva previsto la necessità di tre tagli dei tassi di interesse dello 0,25% nel 2024, inducendo i mercati a scommettere in maniera aggressiva, oggi ne ha ridimensionato le aspettative. Ed ora si aspettano solo un taglio e mezzo dello 0,25% per tutto l’anno.
Qualche indizio in più potrebbe arrivare quando la Fed si riunirà mercoledì per decidere la sua politica monetaria. Nel frattempo, l'oro potrebbe rimanere relativamente tranquillo.
Analisi tecnica
La tendenza del prezzo dell’oro nel medio e nel lungo termine è rialzista, mentre nel grafico a 4 ore, che evidenzia la tendenza a breve termine, si evidenzia un quadro misto dopo che l’oro si è ritirato dal precedente trend rialzista.
Il calo che ha fatto seguito al massimo del 19 aprile potrebbe ancora continuare e la mossa potrebbe svolgersi secondo un modello di movimento costituito da tre onde con la terza e ultima onda che deve ancora svolgersi.
In caso di rottura sotto i 2.290 dollari, man mano che si sviluppa la terza onda, si confermerebbero ulteriori ribassi, con obiettivi a 2.267 dollari e 2.243 dollari.
Al contrario, una rottura al di sopra del gruppo delle medie mobili e del picco della seconda onda a 2.353 dollari potrebbe potenzialmente inaugurare un nuovo trend rialzista, con un nuovo test dei $ 2.400.
Comments