Il prezzo dell’oro continua a muoversi senza imboccare la via giusta, aggirandosi intorno ai 2.030-2.035 dollari.
La riduzione delle scommesse su un maggior allentamento della politica della Fed limita il rialzo del metallo. Inoltre, gli investitori preferiscono attendere i dati sull’inflazione statunitense della prossima settimana prima di piazzare nuove scommesse.
Anche il dollaro si muove senza particolare convinzione, mantenendosi entro livelli familiari, poiché, in assenza di dati macroeconomici rilevanti, gli operatori del mercato traggono indizi dai rendimenti dei titoli del Tesoro USA e dalle esternazioni degli interlocutori delle banche centrali.
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni rimane intorno al 4,15% in seguito ai dati sull’occupazione degli Stati Uniti pubblicati ieri.
Le richieste di disoccupazione settimanali sono salite a 218.000 nella settimana terminata il 2 febbraio, battendo le 220.000 previste. Pertanto, i buoni dati provenienti dal settore del lavoro contribuiscono ulteriormente a ridurre le probabilità di un taglio dei tassi nel paese.
In definitiva, gli operatori di mercato stanno cercando di digerire tagli dei tassi inferiori a quanto inizialmente fosse stato previsto per quest’anno.
Analisi tecnica
L’oro si muove poco rimanendo nella sua zona di comfort. È tecnicamente neutrale secondo il grafico giornaliero, bloccato attorno alla media mobile semplice a 20 giorni, senza direzione. Le medie mobili più lunghe rimangono ben al di sotto del livello attuale, perdendo parzialmente la loro forza al rialzo e gli indicatori tecnici sono tornati a consolidarsi attorno alle loro linee mediane, riflettendo la mancanza di convinzione direzionale.
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