Il prezzo dell'oro si è stabilizzato ieri con modesti guadagni giornalieri ed oggi continua a muoversi in maniera minimale. L’incertezza sul taglio dei tassi da parte della Fed sta impedendo agli investitori di piazzare scommesse direzionali aggressive.
Inoltre, sebbene le latenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente e la maggiore cautela in vista del rapporto sull’inflazione statunitense di domani tengono gli investitori lontani dagli asset più rischiosi, l’oro fatica a trarre vantaggio dall’umore pessimista.
I dati dell’indice dei prezzi al consumo statunitense servirà per valutare il ritmo e i tempi dei tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve fino alla fine dell’anno. Secondo lo strumento FedWatch del CME Group, l’attuale posizionamento del mercato vede una probabilità del 62% di un taglio dei tassi da parte della Fed a marzo.
Ieri, il dollaro ha riacquistato spinta al rialzo poiché l’incertezza prima dello shutdown del governo americano e i rapporti sugli utili delle grandi società del quarto trimestre hanno alimentato la fuga verso la valuta americana penalizzando l’oro.
Oggi, è probabile che il prezzo dell’oro possa ampliare il suo range di scambi in assenza di dati economici significativi e sfruttando il sentiment di Wall Street e le eventuali dichiarazioni dei membri della Fed. Tuttavia, nel caso in cui l’avversione al rischio si intensificasse, il prezzo dell’oro potrebbe anche essere frenato dalla crescente domanda di dollari.
Analisi tecnica
Probabilmente, il prezzo dell'oro manterrà il suo slancio laterale finché rimarrà confinato tra la media mobile semplice a 21 giorni e quella a 50 giorni, rispettivamente poste a 2.045$ e 2.015$.
L'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni si trova appena sotto la linea mediana, limitando un eventuale rialzo, nonostante l’oro continui a trovare supporto dal Bull Cross che si è disegnato sul grafico venerdì scorso, quando la SMA a 100 giorni ha chiuso al di sopra della SMA a 200 giorni.
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