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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

Il prezzo dell’oro sale nell’impaziente attesa dell’indice dei prezzi PCE statunitense

Il prezzo dell'oro è salito durante la sessione asiatica attestandosi al di sopra dall'area dei 2.035 dollari. Tuttavia, rimane al di sotto della forte barriera orizzontale di 2.040-2.042 dollari attendendo l’odierna pubblicazione dell'indice dei prezzi delle spese per consumi personali degli Stati Uniti.

I dati cruciali sull’inflazione dovrebbero fornire nuovi segnali sul percorso di taglio dei tassi da parte della Fed, che, a sua volta, giocherà un ruolo chiave nel determinare i prossimi movimenti direzionale dell’oro.

In questa fase, il dollaro sta rimanendo in stand-by fornendo un certo supporto al prezzo dell’oro, rifugio sicuro, che si avvantaggia anche da un leggero deterioramento della propensione al rischio, sebbene le aspettative che la Fed manterrà i tassi più alti per un periodo più lungo potrebbero tenere a freno eventuali ulteriori guadagni. Infatti, ieri, diversi funzionari della Fed hanno ribadito che è necessario più impegno per ridurre l’inflazione.

Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che la banca centrale inizierà a tagliare i tassi di interesse nel 2024, ma nella seconda metà dell’anno, poiché il percorso verso l’obiettivo di inflazione del 2% è irregolare. Il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha consigliato pazienza quando si tratta di allentare la politica monetaria e che la banca centrale non ha ancora dichiarato vittoria sull’inflazione. Il presidente della Fed di Boston, Susan Collins, ha affermato che la banca centrale probabilmente taglierà i tassi quest'anno, anche se dovrebbe prendersi del tempo per valutare i dati prima di procedere in tal senso.

Il programma economico statunitense di oggi prevede anche la pubblicazione delle richieste iniziali di disoccupazione settimanali, del PMI di Chicago e delle vendite di case esistenti, dopo che i dati sul PIL di ieri hanno rafforzato l’opinione secondo cui l’economia statunitense rimane in buona forma e consolidato le aspettative aggressive sulla Fed.

In definitiva, sarà prudente attendere dei segnali più chiari prima di posizionarsi long e continuare la striscia positiva partita con il movimento di ripresa iniziato dal minimo da inizio anno, toccato all’inizio di febbraio nella regione dei 1.984 dollari.

Analisi tecnica

Nel caso in cui l’oro riesca a superare l’ostacolo dei 2.041-2.042 dollari potrebbe spingersi ulteriormente fino al prossimo ostacolo rilevante vicino alla regione dei 2.065 dollari, poiché gli oscillatori sul grafico giornaliero hanno iniziato a guadagnare terreno positivo.

Il minimo settimanale intorno all'area dei 2.025-2.024 dollari, toccato il giorno precedente, invece, continuerà a fornire supporto prima della SMA a 100 giorni, attualmente vicino all'area 2.013-2.012 dollari. #gold #oro

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