Il prezzo dell’oro segna un incremento grazie ai dati PMI statunitensi contrastanti, in una giornata di scambi americani rarefatti per effetto del Black Friday e della chiusura anticipata dei mercati azionari e obbligazionari.
Il dollaro ampiamente più debole continua a sostenere il sentiment sul prezzo dell’oro nonostante la ripresa dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA.
Il prezzo dell'oro sta per segnare il secondo rialzo settimanale consecutivo, con una crescita sopra l'1%, mentre il dollaro si dirige verso il secondo calo settimanale grazie alla spinta impressa dalle scommesse che la Federal Reserve porrà fine al ciclo di rialzi dei tassi di interesse. Infatti, i trader si aspettano ampiamente che la Fed lasci i tassi invariati a dicembre, mentre scontano una probabilità del 50% circa di un taglio già a maggio, come mostrato dal FedWatch Tool del CME.
La forte possibilità di un primo taglio dei tassi già a metà del prossimo anno consentirà al prezzo dell'oro di salire durevolmente sopra i 2.000 dollari.
Pertanto, nell’attesa delle mosse effettive della Fed, non si prospettano grandi movimenti né al rialzo e né al ribasso nel breve periodo e fino al prossimo anno, quando sarà più certo che la banca centrale americana sarà disposta a tagliare i tassi di interesse, anche in modo significativo, prima di raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%.
Comments