Il prezzo dell’oro ha ripreso a salire dopo la pausa di ieri a causa della festività statunitense, spinto dalle rinnovate scommesse sul taglio dei tassi a settembre da parte della Fed.
Anche i rischi geopolitici e l’incertezza politica in Europa stanno offrendo sostegno all’oro, mentre la forza del dollaro e la ripresa dei rendimenti obbligazionari statunitensi costituiscono un freno.
Oggi, la Banca popolare cinese ha lasciato invariati i tassi, generando preoccupazioni per la mancanza di sostegno politico nel rilanciare la crescita economica del paese e creando un sentiment negativo nel mercato. La qual cosa, unita alla mancanza di chiarezza sullo stato dell'economia statunitense, fornisce ulteriore benzina per la crescita dell’oro.
Infatti, i mercati attendono nervosi i dati provenienti dagli Stati Uniti sulle richieste settimanali di disoccupazione di oggi e sui rapporti preliminari PMI aziendali di domani, che potrebbero aiutare meglio a comprendere i tempi del taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana nella seconda metà di quest'anno.
Se, dopo i dati sulle vendite al dettaglio statunitensi più deboli del previsto, anche le richieste di sussidio di disoccupazione e i dati immobiliari statunitensi deludessero, il dollaro potrebbe finire nuovamente sotto pressione fornendo una nuova spinta al prezzo dell’oro.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro ha rotto la dura resistenza intorno ai 2.340 dollari, che rappresenta la zona di confluenza della media mobile semplice a 21 giorni e della SMA a 50 giorni. Inoltre, anche il Relative Strength Index a 14 giorni è salito al di sopra del livello 50, mostrando che un rinnovato trend rialzista tende a soppiantare gli interessi ribassisti.
Il netto posizionamento al di sopra della summenzionata confluenza chiave di supporto, diventata resistenza, a 2.340 dollari potrebbe prima sostenere un ulteriore rimbalzo verso il massimo del 24 maggio di 2.364 dollari e poi spingere ulteriormente il prezzo verso il successivo ostacolo rappresentato dal massimo del 7 giugno a 2.388 dollari.
Il supporto immediato, a questo punto, è rappresentato dai 2.330 dollari e, a seguire,
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