Il prezzo dell’oro è poco mosso in un contesto di rendimenti obbligazionari statunitensi in calo (il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si è ritirato ulteriormente dal massimo di oltre un mese toccato la scorsa settimana), con i rischi geopolitici e le incerte prospettive economiche globali che continuano a rappresentare un elemento di supporto.
Infatti, gli investitori restano preoccupati che la guerra tra Israele e Hamas possa innescare un conflitto regionale più ampio poiché più nazioni e gruppi armati continuano a prendere di mira i reciproci territori. Inoltre, gli analisti ritengono che l’economia globale si indebolirà nel 2024.
Al contrario, la diminuzione delle scommesse su un taglio anticipato dei tassi da parte della Fed rappresenta un elemento limitante prima della pubblicazione dell’indice dei prezzi PCE statunitense, che sarà preso in considerazione per fornire indicazioni sulle future decisioni politiche della Fed, influenzando nel breve termine le dinamiche del dollaro e dell prezzo dell’oro.
L'oro viene attualmente scambiato poco sopra i 2.020 dollari mentre il dollaro si mantiene non lontano dal livello più alto dal 13 dicembre toccato all’inizio di questa settimana, poiché i dati pubblicati ieri dagli Stati Uniti sulla crescita economica, più elevati del previsto, insieme ai segnali di rallentamento dell’inflazione, hanno migliorato le prospettive di un atterraggio morbido dell’economia, mettendo in ombra l'aumento delle richieste settimanali di disoccupazione.
La prossima settimana l’attenzione del mercato si sposterà sull’incontro di politica monetaria del FOMC del 30 e 31 gennaio. Nell’attesa, l’oro sembra destinato a finire in negativo per la seconda settimana consecutiva, segnando anche la terza settimana di perdite sulle quattro precedenti.
Analisi tecnica
Il prezzo dell’oro deve sfondare l’area di 2.040-2.042 dollari per decretare una ripresa nel breve termine, con la possibilità di innescare un rally di breve durata che possa sollevare ulteriormente il prezzo.
Comments