Il prezzo dell'oro rimane sulla difensiva senza la forte spinta di un possibile taglio dei tassi della Fed di 50 bps a novembre. I mercati stanno attualmente scontando circa il 94% di possibilità che la Fed opterà per un taglio dei tassi di 25 punti base alla prossima riunione, come mostra lo strumento FedWatch del CME Group, contro una probabilità del 6% di una decisione di non modificare i tassi.
Inoltre, la Cina, che è il principale consumatore di oro al mondo, ha segnalato a settembre di non aver effettuato acquisti di riserve auree per il quinto mese consecutivo.
L'estesa propensione al rischio in Asia, sostenuta dalle aspettative di ulteriori stimoli provenienti dalla Cina, sta pesando su tutti gli asset rifugio. Il dollaro sta consolidando i forti guadagni della scorsa settimana, quando ha attinto i massimi di sette settimane rispetto ai suoi principali rivali, e anche i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono più deboli.
Tuttavia i rischi geopolitici, derivanti dal crescente conflitto tra Israele e Iran, continuano a sostene l’oro, limitandone le perdite.
Ieri sera, le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito più obiettivi di Hezbollah a Beirut, tra cui il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah. Per rappresaglia, Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato una raffica di razzi nel nord di Israele.
I mercati rimangono quindi attendisti in attesa del principale evento di questa settimana: i dati sull'inflazione al consumo di settembre negli Stati Uniti.
Analisi tecnica
Al momento, l’importante supporto statico fornito dai $ 2.630 sta reggendo. E anche l'indice di forza relativa a 14 giorni rimane ben al di sopra della linea mediana, vicino a 64, sostenendo il potenziale rialzista.
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