Il prezzo dell’oro sta consolidando la sua traiettoria rialzista rimanendo non lontano dal nuovo massimo storico toccato ieri. Le minori aspettative di un taglio dei tassi di interesse a giugno da parte della Fed, alimentate dai dati più forti del previsto del PMI manifatturiero ISM degli USA, continuano a sostenere il dollaro agendo come un vento contrario per l’oro, le cui possibilità ribassiste rimangono però attenuate dall’avversione generale al rischio del mercato e dai persistenti rischi geopolitici.
I mercati scontano adesso una probabilità del 58% di un taglio dei tassi da parte della Fed a giugno, in calo rispetto al 68% di prima della pubblicazione del PMI statunitense.
Inoltre, anche le nuove difficoltà del mercato immobiliare cinese e i rischi di un intervento centrale sul mercato forex giapponese costituiscono un ulteriore elemento di incertezza che sta sostenendo il dollaro, sebbene i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi non riescano a progredire dopo il rally di di ieri.
Oggi, gli investitori attendono i dati JOLTS degli Stati Uniti sulle nuove offerte di lavoro e i discorsi dei membri della Fed per imprimere una nuova mossa al prezzo dell’oro.
Analisi tecnica
Ieri, il prezzo dell'oro ha corretto dopo aver raggiunto l'obiettivo del Bull Flag di 2.251 dollari e il successivo nuovo massimo record di 2.266 dollari.
Oggi, l'oro appare scambiato con maggiore cautela poiché il Relative Strength Index a 14 giorni è sceso dalla zona estremamente ipercomprata, scambiando vicino a 78,00, suggerendo che potrebbe essere probabile un ulteriore calo del prezzo.
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