Il prezzo dell’oro ha raggiunto per la prima volta nella storia i 2.400 dollari durante la prima sessione europea di venerdì in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche. Le quali mostrano pochi segnali di attenuazione e rappresentano il fattore chiave che sta avvantaggiando il metallo prezioso, un bene rifugio.
L’impennata non sembra particolarmente influenzata dalle scommesse sul taglio dei tassi della Fed, che potrebbe mantenere i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo, e dalla forza generalizzata del dollaro. Sebbene le aspettative che le principali banche centrali taglieranno i tassi di interesse quest’anno forniscano un certo supporto all’oro.
Anche il tono generalmente positivo nei mercati azionari fa ben poco per ostacolare il movimento dell’oro, lasciando comprendere con assoluta chiarezza che il percorso di minor resistenza è verso l’alto, anche se le condizioni di ipercomprato potrebbero limitare i guadagni.
Analisi tecnica
Il forte slancio positivo rimane ininterrotto nonostante il Relative Strength Index estremamente ipercomprato sul grafico giornaliero. E’ anche possibile che possano esserci delle prese di profitto vicino alla soglia dei 2.400 dollari in vista del fine settimana, garantendo una certa cautela prima di posizionarsi per qualsiasi ulteriore movimento di apprezzamento. Qualsiasi scivolamento correttivo significativo al di sotto del minimo della sessione asiatica, intorno all'area di 2.370 dollari, tuttavia, troverà probabilmente un forte supporto vicino alla regione di 2.352-2.350 dollari. #gold #oro
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