Il prezzo dell'oro torna positivo grazie al calo dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi, innescato da indiscrezioni che supportano un aumento misurato dei dazi da parte della nuova amministrazione Trump per prevenire un improvviso picco dell'inflazione.
Bloomberg ha riportato ieri che i consulenti economici del presidente in pectore Donald Trump stanno valutando un programma per aumentare gradualmente i dazi mese per mese, secondo un approccio mirato a rafforzare la leva finanziaria negoziale e ad evitare un improvviso picco di inflazione.
Tuttavia, le aspettative aggressive sulla Fed continuano a sostenere il dollaro e a limitare il movimento verso l’alto dell’oro.
Inoltre, scemano anche le preoccupazioni sul fronte geopolitico, stante l’impegno di Trump a risolvere rapidamente la crisi Russia-Ucraina e il possibile successo di un accordo di cessate il fuoco in Medio Oriente. Hamas ha affermato che i colloqui stanno procedendo bene e due funzionari israeliani hanno affermato che Hamas rilascerà 33 ostaggi già nella prima fase dell'accordo di cessate il fuoco.
I mercati ora attendono i principali dati sull'inflazione, a partire dall'indice dei prezzi alla produzione statunitense di oggi, seguito dai dati sull'inflazione al consumo negli di mercoledì.
Analisi tecnica
La prima resistenza ad un eventuale ritorno rialzista del prezzo dell’oro é rappresentata dall’area di $ 2.676-2.677, seguita da quella dei $ 2.690 e dalla cifra tonda di $ 2.700. Prima di raggiungere il massimo oscillante mensile di dicembre, intorno ai $ 2.726.
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