Il prezzo dell'oro si aggrappa oggi a lievi guadagni posizionandosi per gli annunci della riunione di politica monetaria del Federal Open Market Committee.
Ieri il Bureau of Labor Statistics ha riportato l'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, che è risultato migliore delle previsioni di consensi.
Tuttavia, nonostante il raffreddamento dei dati principali, i dati core continuano a sottolineare la loro natura vischiosa, suggerendo che la Federal Reserve potrebbe saltare un rialzo dei tassi a giugno ma mantenendo vive le aspettative di un ulteriore inasprimento. Questa opinione è supportata dai future sui tassi dei fondi della Fed, che hanno continuato a mostrare circa il 60% di probabilità di un aumento a luglio, mentre il rapporto sull'inflazione degli Stati Uniti ha definitivamente sancito una pausa questa settimana, la cui probabilità è balzata al 95% rispetto a circa il 75% visto prima dell'evento statunitense.
Le prospettive sui tassi della Fed, che continuano a favorire un ulteriore inasprimento, hanno sostenuto un rally dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA lungo la curva, cancellando i guadagni del dollaro ottenuti in una reazione immediata alla pubblicazione dei dati sull'IPC statunitense. Le maggiori probabilità di una pausa dei tassi della Fed a giugno hanno alimentato un rally delle azioni globali, che, aggiungendosi al rimbalzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, hanno limitato l'ottimismo intorno al dollaro. In questo contesto, il prezzo dell'oro ha attenuato il picco istintivo a $ 1.971 ed è tornato verso i minimi settimanali vicino alla regione di $ 1.940.
C’è da chiedersi se i dati dell'IPC di ieri avranno un impatto sul dot plot della Fed, giacché alcuni membri falco potrebbero sentirsi giustificati a continuare a sostenere aumenti dei tassi spingendo le loro proiezioni verso un orizzonte temporale più lungo. Tuttavia, c'è ancora tempo fino alla decisione di luglio, e da qui a fine anno, a cui si riferisce il dot plot, perché tutto possa ancora cambiare.
Analisi tecnica
L’oro ha subito pressioni ribassiste quando sono stati pubblicati i dati sull'inflazione CPI negli Stati Uniti, non riuscendo a trovare accettazione al di sopra della media mobile giornaliera a 21 periodi ribassista, ora posta a $ 1.960. Vale la pena notare che il prezzo dell'oro non ha chiuso il 21 DMA dal 15 maggio. Successivamente, in seguito a nuove pressioni il prezzo è sceso di quasi $ 30 sfidando il supporto orizzontale critico di 100 DMA posto a $ 1.942, che finora ha sempre protetto l’oro dal ribasso.
In vista degli annunci della Fed, il Relative Strength Index a 14 giorni si mantiene ben al di sotto della linea mediana, suggerendo che i rischi rimangono orientati verso il basso.
Se la Fed dovesse accennare alla fine del suo ciclo di inasprimento dopo aver saltato oggi un rialzo dei tassi, e che lo stesso si riflettesse nel grafico DoT Plot, questo verrà letto apertamente accomodante. Quindi, probabilmente, il prezzo dell'oro estenderebbe il suo rimbalzo, superando il potente 21 DMA posto a $ 1.960 per sfidare il piatto 50 DMA posto a $ 1.988, mirando al limite psicologico di $ 2.000.
Invece, se il presidente della Fed Jerome Powell trasmettesse un messaggio da falco durante la sua conferenza stampa insieme a un tasso terminale più alto nel grafico Dot Plot, questo potrebbe implicare che un ulteriore inasprimento della Fed rimane possibile entro la fine dell'anno. In uno scenario del genere, è probabile che il prezzo dell'oro possa rompere nettamente il supporto 100 DMA posto a 1.942$, estentendosi fin verso i 1.930$ o addirittura al minimo del 17 marzo a posto $ 1.918. FXSTREET.
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