Il prezzo dell’oro é in calo per il secondo giorno consecutivo, poiché l’ottimismo sulle misure di stimolo della Cina, nonostante i deludenti dati PMI aziendali di settembre, allontana alcuni flussi dal rifugio sicuro, ma le scommesse per un allentamento più aggressivo della politica monetaria della Fed e i rischi geopolitici potrebbero limitarne le perdite.
I mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 52% di una riduzione dei tassi di 50 punti base (bps) a novembre, come mostra lo strumento FedWatch del CME Group, leggermente in aumento rispetto alla probabilità del 50% registrata una settimana fa.
L'indice dei prezzi delle spese per consumi personali degli Stati Uniti, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, ha fatto poco per modificare le aspettative del mercato per il prossimo taglio dei tassi della Fed.
Inoltre, durante il suo discorso di apertura di giovedì scorso alla US Treasury Market Conference, il presidente della Fed Powell non ha parlato delle prospettive di politica economica e monetaria. Pertanto, si attende la sua prossima apparizione per trarre nuovi indizi sulla portata del potenziale taglio dei tassi a novembre.
Nel fine settimana, Israele ha continuato a colpire il Libano ed ha affermato di aver ucciso un'altra figura di spicco di Hezbollah dopo l'uccisione del leader Hassan Nasrallah. L'Iran, d’altro canto, ha giurato di reagire, sottolineando che l'omicidio di Nasrallah "non rimarrà senza risposta".
L’insieme di queste prospettive di destabilizzazione geopolitica rappresentano un chiaro elemento a favore dell’oro.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro è sceso dal territorio di ipercomprato estremo, con l'indice di forza relativa a 14 giorni che attualmente sembra entrare nella zona rialzista vicino a 71.
Se il prezzo torna virare verso l’alto, il massimo precedente di $ 2.674 sarà il primo step significativo, oltre il quale sarebbe nuovamente testato il massimo storico di $ 2.686.
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