Il prezzo dell'oro, dopo aver raggiunto ieri il nuovo record storico a 2.236 dollari, attende oggi i dati PCE statunitensi a 2.233 dollari, sfiorando il massimo record. Il rialzo dell’oro è stato sostenuto dai flussi verso i beni rifugio in un contesto di crescenti preoccupazioni economiche e dalla prospettiva di tagli dei tassi di interesse da parte della Fed.
Gli investitori attendono l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali degli Stati Uniti, previsto per oggi, che determinerà il prossimo movimento del prezzo dell’oro e darà il tono ai mercati nelle prossime settimane, con le preoccupazioni su un’inflazione vischiosa che ha ridotto le aspettative di tagli dei tassi per quest’anno. Infatti, l’indice annuale dei prezzi PCE è previsto in aumento del 2,5% a febbraio, un po’ più velocemente dell’aumento del 2,4% di gennaio, con l’inflazione Core PCE che dovrebbe mantenersi stabile al 2,8%.
Anche il dollaro ha prolungato la ripresa della scorsa settimana ed è destinato a chiudere il Venerdì Santo vicino ai massimi di sei settimane. Ma l’impennata del dollaro non è riuscita a scoraggiare gli acquirenti di oro, poiché le crescenti tensioni geopolitiche che circondano Russia e Ucraina e le prospettive accomodanti dei tassi di interesse della Fed continuano a essere di buon auspicio per il prezzo dell’oro.
L’oro ha chiuso il primo trimestre di quest’anno ai massimi storici, anche se i mercati azionari statunitensi hanno segnato il primo trimestre più forte dal 1990.
Analisi tecnica
Il prezzo dell’oro ha ancora un certo margine di crescita, poiché rimane in corsa l’obiettivo della Bull Flag posto a 2.251 dollari.
Per estendere il trend rialzista, l’oro deve prima trovare una posizione stabile al di sopra del massimo record di ieri a 2.236 dollari.
Il successivo step sarà il livello tondo di $ 2.300.
Tuttavia, il Relative Strength Index a 14 giorni si trova nella zona di ipercomprato, suggerendo che un pullback potrebbe essere probabile prima che inizi il prossimo rally.
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