Il calo dei rendimenti statunitensi e del dollaro hanno consentito all’oro di avanzare verso nuovi massimi fino a 2.055 dollari prima dell’evento del FOMC.
Successivamente l’oro ha oscillato con volatilità nell’intervallo compreso tra 2030 e 2050 dollari, in seguito alla decisione della Fed di mantenere stabili i tassi di interesse, respingendo al contempo le speculazioni sui tagli. Al momento, il prezzo è posizionato intorno ai 2.035 dollari, ma permangono rischi al ribasso, poiché la dichiarazione della Fed è stata percepita come aggressiva.
I funzionari hanno votato all'unanimità per mantenere i tassi invariati ed hanno sottolineato che sarebbe opportuno non ridurre i tassi fino a quando non ci sarà maggiore fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l’obiettivo del 2%. Inoltre, hanno aggiunto che i rischi legati al raggiungimento del livello ottimale dell’inflazione senza deprimere l’economia stanno diventando più equilibrati, sottolineando che il comitato rimarrà “molto attento” ai rischi di inflazione.
Il dollaro e i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni, scesi al 3,95%, ma ora risaliti al 3,99%, erano stati sotto pressione, favorendo la salita dell’oro, dopo la pubblicazione dei dati relativi all'occupazione negli Stati Uniti, che hanno evidenziato un ulteriore allentamento delle pressioni inflazionistiche.
Il rapporto nazionale sull’occupazione dell’ADP ha mostrato che il settore privato ha aggiunto 107.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, al di sotto delle aspettative del mercato, ma il capo economista dell'ADP, ha osservato che: "I progressi sull'inflazione hanno migliorato il quadro economico nonostante un rallentamento delle assunzioni e delle retribuzioni", aggiungendo che "l'economia sembra diretta verso un atterraggio morbido negli Stati Uniti e nel mondo".
Inoltre, l’indice del costo dell’occupazione del quarto trimestre, mostra che salari e benefit sono aumentati dello 0,9% nei tre mesi fino a dicembre, in calo rispetto all’1,1% del trimestre precedente e con il minor incremento in oltre due anni.
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