Dopo la correzione al ribasso verso i 2.260 dollari durante la sessione europea, l’oro ha ripreso il suo inarrestabile rally raggiungendo un nuovo massimo record in prossimità dei 2.300 dollari.
L’ampia pressione di vendita che circonda il dollaro sta fornendo una spinta propulsiva all’oro, nonostante l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi.
Il dollaro è stato penalizzato dopo la pubblicazione dell’indice ISM Services Purchasing Managers degli Stati Uniti, che ha mostrato che l’attività economica nel settore si è espansa a marzo per il quindicesimo mese consecutivo, anche se a un ritmo più lento del previsto. Infatti, l'indice si è attestato a 51,4, in calo rispetto al 52,6 di febbraio. Il rapporto ufficiale attribuisce la diminuzione del tasso di crescita alla "crescita più lenta dei nuovi ordini, alle consegne più veloci dei fornitori e alla contrazione dell'occupazione".
A metà giornata, gli Stati Uniti avevano pubblicato anche il sondaggio ADP sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato, mostrando una crescita di 184.000 nuovi posti di lavoro a marzo, superando le aspettative di 148.000. Inoltre, il dato di febbraio è stata rivisto al rialzo da 140.000 a 155.000.
I dati odierni confermano ancora una volta la forza del mercato del lavoro statunitense, giustificando le affermazioni del presidente della Fed Jerome Powell, il quale, parlando alla Stanford Graduate School of Business, ha ripetuto che la banca centrale non ha fretta di tagliare i tassi di interesse.
Analisi tecnica
L’oro ha superato i 2.295 dollari e mantiene un tono fermamente rialzista nonostante sia estremamente ipercomprato. E’ in rialzo per il settimo giorno consecutivo e i dati tecnici sul grafico giornaliero danno pochi segnali di esaurimento del rialzo, anche se gli indicatori tecnici stanno perdendo forza e l'indicatore Relative Strength Index si attesta a 82. L'indicatore Momentum ha perso la sua forza rialzista e si consolida ben al di sopra del suo livello di 100, mentre le medie mobili mantengono la loro pendenza decisamente rialzista ben al di sotto del livello attuale, con la media mobile semplice a 20 periodi che attualmente è a circa 2.188,50 dollari.
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