Dopo una prima parte di giornata sotto pressione, indotta anche da un aumento di interesse per gli ETF di bitcoin che sta spingendo gli investitori a scambiare le partecipazioni in ETF garantiti dall’oro, il prezzo dell'oro ha completamente invertito la tendenza e sta segnando un buon rialzo, intorno allo 0,7% avvicinandosi ai 2.040 dollari. Anche la settimana si chiuderà con il segno positivo, con un aumento dell’1,2%.
Il prezzo dell’oro è stato sostenuto dall’indebolimento del dollaro, che si avvia verso il primo calo settimanale in quasi 2 mesi, e dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi in calo settimanale, nonché dal contesto generale di tensioni in Medio Oriente, che supporta la domanda di beni rifugio. Sebbene i funzionari della Fed abbiano definitivamente infranto le speranze di tagli anticipati dei tassi di interesse per quest'anno.
Infatti, la maggior parte dei presenti all'ultima riunione della Fed si è mostrata preoccupata per i rischi di un taglio dei tassi di interesse troppo presto e, ieri, il governatore Christopher Waller ha ribadito il concetto, affermando di non avere “nessuna fretta” nel tagliare i tassi. Pertanto, sia i verbali del FOMC, che le affermazioni dei membri della Fed, stanno confermando le scommesse degli investitori contro i tagli dei tassi di interesse statunitensi prima di giugno.
Analisi tecnica
Il prezzo dell’oro ha segnato un nuovo minimo di due giorni sotto i 2.020 dollari. Ma le prospettive a breve termine positive hanno determinato una rottura decisiva sopra le linee di confine del triangolo simmetrico che si è generato sullo schema grafico nell’ultima settimana di scambi, indicando che è in corso un breakout che sta seguendo il movimento nella direzione del trend prima della formazione del triangolo stesso, ovvero verso l’alto. Pertanto, l’oro ha rotto la resistenza critica della SMA a 50 giorni a 2.035 dollari e si sta portando verso l’ostacolo cruciale del massimo del 7 febbraio di 2.044 dollari. #gold #oro
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