Il prezzo dell’oro segna i massimi settimanali grazie alla crescita delle scommesse sui tagli dei tassi della Fed, nonostante i timori per la persistente inflazione negli Stati Uniti, che sono stati, tuttavia, bilanciati dai deboli dati PPI. Inoltre, anche l’aggravarsi delle tensioni in Medio Oriente funge da importante booster per l’oro.
Nonostante il tranquillo pomeriggio americano, il prezzo dell'oro ha segnato un massimo intraday di $ 2.058,55, ma, ora, l’attenzione si sposterà sui dati relativi all’inflazione del Canada, del Regno Unito, della Germania ed dell’Eurozona che in settimana pubblicheranno aggiornamenti in tal senso.
Inoltre, anche gli Stati Uniti pubblicheranno giovedì le vendite al dettaglio di dicembre e venerdì la stima preliminare dell'indice della fiducia dei consumatori del Michigan di gennaio.
Infine, anche il World Economic Forum di Davos riscuoterà interesse poiché ospiterà interventi dei principali banchieri centrali e di altre autorità.
Analisi tecnica
L’oro sembra ben predisposto per continuare ad estendere la sua ripresa, poiché rimane al di sopra della media mobile semplice a 20 giorni nel grafico giornaliero e si consolida all'estremità superiore del range di venerdì. Inoltre, la SMA 100 sta superando la SMA 200, entrambe poste nella regione dei 1.960 dollari. Infine, gli indicatori tecnici sono senza direzione, con l’indicatore Momentum bloccato al livello di 100 e il Relative Strength Index che si mantiene intorno a 57.
Anche nel breve termine, secondo il grafico a 4 ore, l’oro appare rialzista, anche se sono necessarie ulteriori conferme in tal senso. Il massimo di venerdì a 2.062,33 dollari rappresenta un importante riferimento, poiché una rottura sopra di questo potrebbe lanciare l’oro verso ulteriori guadagni. FXSTRRET. #gold #oro
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