I prezzi dell'oro sono aumentati significativamente diventando positivi dopo che l’oro aveva toccato il minimo a $ 2.000, il livello più basso in una settimana, salendo rapidamente in area $ 2.020 a seguito della pubblicazione dell'indice dei prezzi all'importazione e all'esportazione negli Stati Uniti, che, come previsto, ha mostrato notevoli cali rispetto a un anno fa. Questi dati contribuiranno ad avvicinare l'inflazione statunitense all'obiettivo della Federal Reserve.
L’oro è poi sceso dai massimi giornalieri pur rimanendo con un sentiment rialzista che ha palesato nuovamente, risalendo e attestandosi in area 2.015 dollari successivamente alla pubblicazione del rapporto sull'indice di fiducia dei consumatori degli Stati Uniti, il quale ha evidenziato che
i consumatori continuano a segnalare che sono pessimisti riguardo all'economia e che si aspettano che l'inflazione rimanga più alta più a lungo. L'indice è sceso al minimo di sei mesi e le aspettative di inflazione a medio-lungo termine hanno raggiunto il massimo di 12 anni.
La mossa al rialzo dell'oro è avvenuta anche se il dollaro viene scambiato ai massimi giornalieri e settimanali contro i suoi principali rivali: l’euro è sotto 1,0900, il minimo da metà aprile,e il dollaro australiano rimane sotto 0,6700, ai minimi di una settimana.
Tuttavia, un calo sotto i 2.010 dollari indebolirebbe l'outlook intraday, esponendo nuovamente la soglia dei 2.000 dollari.
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