Il prezzo dell'oro si mantiene in prossimità dei $ 2.650 grazie al dollaro e ai rendimenti dei titoli del Tesoro USA che rimangono in fase di stagnazione.
I mercati sono attendisti poiché si stanno avvicinando gli annunci di politica monetaria della Fed.
Il FedWatch Tool del CME Group mostra che ormai é completamente scontato il taglio dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Fed, sostenendo il prezzo dell'oro insieme ai rischi geopolitici incombenti. Anche se i mercati attendono con ansia le proiezioni economiche trimestrali della Fed e la conferenza stampa del presidente Powell per valutare il percorso futuro dei tassi durante il prossimo anno.
Poiché, le crescenti aspettative che la Fed potrebbe optare per un minor numero di tagli dei tassi nel 2025, e probabilmente rinunciarvi del tutto a gennaio, non sono favorevoli per l'oro.
Sul fronte geopolitico, gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni alla Corea del Nord e alla Russia, prendendo di mira le attività finanziarie di Pyongyang e il supporto militare a Mosca. Inoltre, sono sempre presenti l'instabilità politica in Corea del Sud e le tensioni tra Israele e Gaza.
Oggi arriveranno dagli Stati Uniti i dati sulle vendite al dettaglio di novembre. E’ improbabile che i dati sulla spesa dei consumatori alterino le aspettative del mercato sulla mossa della Fed, ma potranno comunque movimentare l’andamento giornaliero dei mercati.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro proprio non riesce ad estendersi al di sopra della media mobile semplice a 21 giorni a $ 2.655, con l'indice di forza relativa a 14 giorni che rimane invariato intorno al livello 50, suggerendo la mancanza di un chiaro bias direzionale.
Un concreto rimbalzo dovrebbe portare l’oro a scalare la SMA a 50 giorni a $ 2.671.
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