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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L’oro continua a consolidarsi sopra i 1.990 dollari

Il prezzo dell’oro si sta consolidando dopo il rimbalzo di ieri dal minimo di due mesi a 1.984 dollari, poiché il dollaro e i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense stanno correggendo dai recenti massimi.

L’umore del mercato rimane contrastante a causa dell’incertezza sui tempi dei tagli dei tassi di interesse da parte della Fed, dopo i forti dati sull’occupazione non agricola e sull’indice dei prezzi al consumo statunitensi di gennaio.

Ieri, il vicepresidente della Fed per la supervisione, Michael Barr, ha detto di rimanere fiducioso, ma i dati sull'indice dei prezzi al consumo di gennaio mostrano che il percorso di ritorno degli Stati Uniti verso un'inflazione al 2% "potrebbe essere accidentato", sostenendo pienamente quello che ha definito un approccio attento alla normalizzazione della politica monetaria, date le condizioni attuali.

Altro elemento di preoccupazione è rappresentato dalle prospettive economiche giapponesi, dopo che il paese è inaspettatamente scivolato in recessione, avendo riportato due trimestri consecutivi di crescita negativa. I timori di recessione potrebbero probabilmente sostenere il prezzo dell’oro, che è, tradizionalmente, un bene rifugio.

Inoltre, anche le aspettative di un calo dello 0,1% delle vendite al dettaglio di gennaio negli Stati Uniti, che saranno pubblicate oggi insieme alle richieste di sussidio di disoccupazione, potrebbero aiutare il prezzo dell'oro a recuperare terreno. Dati deludenti potrebbero essere indicativi di un indebolimento della domanda dei consumatori e rilanciare le aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed, anche se, al momento, i mercati stanno scontando una bassissima probabilità di un taglio dei tassi a marzo e una probabilità inferiore al 50% a maggio. Le attese adesso sono tutte incentrate sulla riunione di giugno.

Analisi tecnica

Il grafico giornaliero mostra che il prezzo dell'oro ha chiuso ieri al di sotto della media mobile semplice a 100 giorni di 1.993 dollari, lasciando presagire un ulteriore ribasso.

Il Relative Strength Index a 14 giorni sta tentando una ripresa, ma rimane ben al di sotto della linea mediana. Pertanto, qualsiasi rimbalzo del prezzo dell'oro potrebbe essere temporaneo.

Inoltre, anche le SMA a 21 e 50 giorni continuano a confermare il Bear Cross della scorsa settimana.

A fronte di tali indicatori tecnici ribassisti, è prevedibile che qualsiasi rialzo correttivo del prezzo dell’oro possa rappresentare un’operazione di vendita al rimbalzo nel breve termine.

I livelli di supporto chiave sono rappresentati dal minimo del 13 dicembre di 1.973 dollari e dalla SMA orizzontale a 200 giorni a 1.966 dollari.

Viceversa, se il prezzo dell'oro riuscisse a riconquistare la resistenza della SMA a 100 giorni di 1.993 dollari su base di chiusura giornaliera, non si potrebbe escludere una ripresa verso la barriera dei 2.000 dollari. #gold #oro

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