L’oro continua ad estendere il suo percorso al rialzo, registrando guadagni per il quarto giorno consecutivo. Ha raggiunto oggi un picco di 2.030 dollari, il massimo da oltre una settimana, grazie al dollaro che continua a rimanere indietro e ai rendimenti dei titoli di Stato statunitensi che continuano a perdere terreno. Ma il dollaro non è l’unico a restare indietro. Anche Wall Street é in calo, seppur con perdite che rimangono contenute a causa dei rapporti sugli utili che compensano parzialmente il sentiment negativo del mercato.
In questa fase, le crescenti speculazioni secondo cui la Fed manterrà i tassi più alti per un periodo più lungo non sta giovando né al dollaro e né ai titoli di Stato. Invece, sta favorendo l’oro, in quanto bene rifugio nei confronti di un inflazione che si dimostra più forte di quanto gli investitori avessero sperato e ipotizzato, sebbene i responsabili della Fed non avessero mai smesso di mettere in guardia in tal senso.
Pertanto, lo strumento FedWatch del CME Group ora mostra che gli operatori di mercato stanno spostando le loro scommesse sui tagli dei tassi verso giugno, con le probabilità di un taglio di 25 punti base a marzo scese al 34,4%, mentre quelle di giugno sono aumentate al 55,1%.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra un potenziale rialzista in aumento, poiché l’oro viene scambiato al di sopra della sua media mobile semplice a 20 giorni per la prima volta in oltre una settimana. Inoltre, le medie mobili più lunghe guadagnano forza al rialzo ben al di sotto del livello attuale, con la SMA 100 che fornisce supporto dinamico a circa 1.995,35 dollari.
Infine, l’indicatore Momentum rimane appena sotto il livello 100, ma l’indicatore Relative Strength Index mantiene la sua pendenza rialzista intorno a 51.
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