L'oro ha difficoltà a raccogliere uno slancio rialzista e continua ad essere scambiato in prossimità dei 2.330 dollari, poiché il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è aumentato oltre il 4,48%, pressando l’oro.
Il dollaro ha fermato il suo pullback correttivo post PCE statunitense e staziona in area di parità.
Sebbene, le persistenti tensioni geopolitiche e l’incertezza sull’esito finale delle elezioni in Francia forniscano un sostegno all’oro, le crescenti probabilità di una presidenza Trump sollevano preoccupazioni circa l’imposizione di tariffe aggressive che potrebbero alimentare l’inflazione e innescare tassi di interesse più elevati, spingendo i rendimenti dei titoli del Tesoro USA ai massimi da più settimane.
Pertanto, nonostante i dati sull’inflazione statunitense pubblicati venerdì abbiano rianimato le scommesse del mercato per due tagli dei tassi di interesse a settembre e a dicembre, gli investitori sono riluttanti a piazzare scommesse direzionali aggressive in un contesto di incertezza.
Analisi tecnica
Il mancato superamento della media mobile semplice a 50 giorni, attualmente ancorata alla regione dei 2.338-2.340 dollari, prima supporto e ora resistenza, non giova all’oro. Tuttavia, la presenza di oscillatori neutrali sul grafico giornaliero, meritano una certa cautela prima di posizionarsi per qualsiasi ulteriore movimento di deprezzamento.
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