Il prezzo dell'oro ha invertito il suo percorso al rialzo, tornando a guardare la soglia dei 2.400 dollari e mettendo in scena un lieve pullback rispetto al massimo di due mesi raggiunto ieri di 2.426 dollari.
Il prezzo rimane comunque sulla buona strada per conseguire la terza settimana consecutiva di guadagni, attestandosi al livello più alto da maggio, e, nonostante l’attuale calo, rimane predisposto al rialzo poiché il taglio dei tassi di interesse a settembre da parte della Fed è quasi cosa fatta dopo i dati dell’indice dei prezzi al consumo statunitensi di giugno risultati più deboli del previsto.
Secondo il FedWatch Tool del CME Group, le scommesse per un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono salite oltre il 90% in seguito ai deludenti dati sull’inflazione statunitense, rispetto a una probabilità del 74% antecedente alla pubblicazione del CPI.
L’attesa, per una prossima spinta al rialzo del prezzo dell'oro, è ora incentrata sui dati dell'indice dei prezzi alla produzione degli Stati Uniti e sui rischi incombenti di un maggiore intervento sul mercato forex giapponese.
Lo yen giapponese ha registrato un forte rialzo, poiché al calo dell’indice dei prezzi al consumo statunitense si è aggiunto l’intervento sul mercato forex del Giappone, facendo crollare il cambio dollaro/yen di oltre 300 pip nel giro di un’ora e, di pari passo, salire il prezzo dell’oro, che ha superato la barriera dei 2.400 dollari raggiungendo il livello più alto degli ultimi due mesi. Pertanto, nel corso della giornata, il prezzo dell'oro potrebbe vedere un'estensione della correzione al ribasso se la ripresa del dollaro dovesse prendere piede.
Tuttavia, i mercati rimarranno probabilmente cauti in attesa del rapporto sull'inflazione PPI statunitense e dei dati preliminari sulla fiducia dei consumatori e sulle aspettative di inflazione del Michigan, che potrebbero esarcerbare le vendite sul dollaro, innescando un nuovo rialzo del prezzo dell’oro. Inoltre, anche i flussi di fine settimana potrebbero svolgere un ruolo chiave.
Analisi tecnica
Le prospettive tecniche a breve termine per il prezzo dell'oro continuano a suggerire la possibilità di un nuovo test dei massimi storici a 2.450 dollari, poiché il Relative Strength Index a 14 giorni mantiene la sua posizione ben al di sopra del livello 50.
Inoltre, anche la media mobile semplice a 21 giorni è sul punto di attraversare dall'alto la SMA a 50 giorni, che, se realizzata su base di chiusura giornaliera confermerà un Bear Cross e rilancerà ancor più il prezzo dell'oro al rialzo.
Tuttavia,l’oro deve prima riuscire a superare in modo decisivo il massimo di due mesi di 2.426 dollari per riconquistare i massimi record di 2.450 dollari.
Al contrario, se il pullback dovesse acquisire slancio, il prezzo dell’oro potrebbe incontrare il supporto immediato dato dal massimo della settimana precedente vicino a 2.390 dollari. E, in caso di un ulteriore calo, il successivo supporto sarebbe previsto al minimo del giorno precedente di 2.371 dollari, al di sotto del quale entrerebbe in gioco il livello psicologico di 2.350 dollari. #gold #oro
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