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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro cresce lievemente rimanendo sopra $ 1.800 grazie a dollaro e rendimenti dei Tresaury deboli

Il prezzo dell'oro é salito al massimo infragiornaliero di $ 1.820, ed ora viaggia intorno a $1.817, invertendo il pullback del giorno precedente da un massimo di una settimana, poiché i mercati, all'inizio di oggi, si sono predisposti verso un umore festivo. A favorire il prezzo del metallo potrebbe anche essere il recente calo del dollaro, tra catalizzatori misti e ansia pre-dati.

Detto questo, l'indice del dollaro statunitense é sceso dello 0,36% intraday a circa 103,85, mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni rimangono bassi vicino al 3,65% dopo essere scesi dal massimo mensile del 3,72% del giorno precedente.

La prontezza della Cina verso ulteriori stimoli e il secondo acquisto non programmato di obbligazioni da parte della Banca del Giappone consentono ai futures sulle azioni statunitensi di rimanere moderatamente in calo, oltre a far diminuire i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi.

D'altra parte, gli aggiornamenti relativi a Russia e Ucraina: la visita negli Stati Uniti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la disponibilità del presidente russo Vladimir Putin ad aumentare il potenziale militare del Paese, pesano sul sentiment e segnano un limite inferiore al dollaro, a causa della sua domanda di rifugio sicuro.

Ieri il dollaro era rimbalzato dal suo minimo settimanale del giorno precedente quando la fiducia dei consumatori del Conference Board degli Stati Uniti è balzata al massimo di otto mesi di 108,3 per dicembre, rispetto alle previsioni di mercato di 101,0 e ai valori precedenti rivisti a 101,40. Tuttavia, le vendite di case esistenti negli Stati Uniti per novembre, 4,09 milioni su base mensile rispetto ai 4,2 milioni previsti e ai 4,43 milioni precedenti, hanno messo pressione al dollaro.

In questo contesto è lecito concludere che il prezzo dell'oro salirà e potrebbe chiudere l'anno 2022 con una nota positiva. Tuttavia, un calendario economico leggero durante gli ultimi giorni dell'anno e catalizzatori misti potrebbero limitare le mosse del metallo durante le festività natalizie.

Anche così, i dati finali del prodotto interno lordo e della spesa per consumi personali degli Stati Uniti per il terzo trimestre potrebbero offrire spunti ai traders in vista dell'indice dei prezzi PCE core degli Stati Uniti di novembre in uscita domani, noto anche come l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed. Detto questo, il PIL degli Stati Uniti dovrebbe confermare la crescita annualizzata del 2,9% nel terzo trimestre e si prevede che anche il Core PCE soddisfi le previsioni iniziali del 4,6% trimestrale durante il periodo indicato.

Analisi tecnica

Il prezzo dell'oro rimane più stabile intorno ai doppi massimi segnati nell'ultima settimana, vicino a $ 1.825. Va notato che l'RSI quasi ipercomprato e il pregiudizio rialzista in calo del MACD costituiscono una criticità per il proseguimento del trend rialzista.

Pertanto, l'ulteriore rialzo del metallo dipenderà da una chiara rottura dei 1.825$, che a sua volta potrebbe innescare una corsa verso i 1.875$.

Il picco di giugno, intorno a $ 1.880, potrebbe rappresentare il successivo traguardo.

Diversamente, l’inversione del trend rialzista dovrebbe essere determinata da una chiara rottura al ribasso della confluenza di supporto di $ 1.790, comprendente 100-SMA e una linea di tendenza ascendente di un mese.

Fungono però da filtro al ribasso i precedenti minimi settimanali e mensili, rispettivamente intorno a 1.775$ e 1.765$. FXSTREET.

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