L'oro è riuscito a conservare il suo slancio rialzista e viene scambiato poco sotto i 2.720 $, dopo aver segnato un massimo intraday di 2.721 dollari per la prima volta in due settimane.
Dopo i dati odierni sull'inflazione statunitense di novembre, i mercati hanno pienamente scontato un taglio dei tassi della Fed di 25 punti base nella riunione della prossima settimana.
L'indice dei prezzi al consumo di novembre è aumentato del 2,7% su base annua, mentre rispetto al mese precedente è aumentato dello 0,3%, con il dato core annuale che ha segnato il 3,3%. I dati sono risultati perfettamente in linea con le stime del mercato.
Pertanto, i dati CPI statunitensi confermano la disinflazione in corso, che evolve, sebbene ad un ritmo più lento, e giustificano le aspettative per un taglio dei tassi della Federal Reserve la prossima settimana, con una probabilità stimata adesso al 92%.
Oggi è stato anche il giorno della Banca Centrale del Canada, che ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base. Sebbene il suo governatore Tiff Macklem preveda per il futuro un approccio più graduale, se l'economia evolverà come previsto.
Domani sarà la volta della Banca centrale europea.
L'attenzione di domani sarà però incentrata sulla pubblicazione dell'indice dei prezzi alla produzione e sulle richieste iniziali di disoccupazione statunitensi per la settimana che si è conclusa il 7 dicembre.
Analisi tecnica
L’oro è sulla buona strada per ritestare il record storico di $ 2.790, poiché ha esteso la sua avanzata sopra la media mobile semplice a 20 periodi.
Inoltre, anche gli indicatori tecnici avanzano entro livelli positivi, sebbene con uno slancio irregolare.
Nel breve termine, l’oro è assolutamente rialzista, con i dati tecnici nel grafico a 4 ore che mostrano che ha raggiunto condizioni di ipercomprato, ma non ci sono segnali di un imminente calo correttivo.
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