Il prezzo dell'oro ha guadagnato terreno ed è riuscito a raggiungere l’area dei 1.920 dollari dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione PCE degli Stati Uniti di maggio più deboli del previsto.
La spesa al consumo negli Stati Uniti ha ristagnato a maggio, mentre l'indice della spesa per consumi personali, preferito dalla Fed, è aumentato a un ritmo su base annua del 3,8%, in calo rispetto al ritmo del 4,3% di aprile.
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni di riferimento è sceso al 3,81% e il dollaro è stato sottoposto a una rinnovata pressione di vendita alimentando il rimbalzo dell’oro, poiché i traders scommettono che la Fed sarà leggermente meno pressata dalla necessità di un aumento dei tassi di interesse a luglio, riducendone le possibilità all'84% da quasi il 90% precedente.
L'oro è comunque destinato al suo primo calo trimestrale su tre, schiacciato dalle aspettative di ulteriori rialzi dei tassi di interesse negli Stati Uniti, pur in presenza di dati che, oggi, hanno evidenziato un'inflazione moderata. Nel breve termine, la prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi, combinata con l'aumento dei rendimenti reali statunitensi fino o vicino ai massimi del ciclo, potrebbe rappresentare una sfida continua per l'oro.
I prezzi sono scesi del 2,5% in questo trimestre, passando da livelli appena sotto i massimi storici di 2.072 dollari a maggio, durante la fase di nervosismo generata dalla salute del settore bancario statunitense, a meno di 1.900 dollari ieri.
La crisi bancaria aveva determinato la discesa del rendimento dei bond USA a 10 anni perché si pensava che la Fed avrebbe dovuto smettere di alzare i tassi, ma ogni speranza è stata disattesa con l'ultimo rialzo dei tassi. Cosicché, sia l'indice del dollaro, che i rendimenti del Tesoro a 10 anni hanno guadagnato in questo trimestre, erodendo l'attrattiva dell'oro. #gold #oro
Comments