L'oro non riesce a recuperare i guadagni di venerdì scorso e si muove in una ristretta fascia intorno ai $ 2.740, ma le tensioni in Medio Oriente e l’incertezza elettorale negli Stati Uniti continuano a supportarne il prezzo ed a limitarne le perdite.
L'oro sta risentendo dell’effetto dei dati pubblicati dalla China Gold Association che hanno mostrato un calo della domanda di oro nei primi tre trimestri del 2024 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
L’indebolimento della domanda cinese desta preoccupazione poiché il paese é il più grande consumatore di oro al mondo.
Il consumo totale è stato di 742 tonnellate tra gennaio e settembre, ovvero l'11,18% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con il consumo di gioielli in oro che è sceso del 27,53% fermandosi a 400 tonnellate.
La domanda di lingotti e di monete d'oro è invece aumentata del 27,14%, a 283 tonnellate, mentre l'oro utilizzato nei processi industriali ha subito un calo del 2,78%, fermandosi a 59 tonnellate.
La principale ragione del calo della domanda è stata individuata nell'alto prezzo dell'oro, che ha continuato a salire nei primi tre trimestri influenzando significativamente il consumo dei gioielli in oro.
Infine, le prospettive di minori tagli dei tassi da parte della Fed stanno supportando i rendimenti dei titoli del Tesoro USA mettendo un ulteriore freno alla crescita del prezzo dell'oro.
Analisi tecnica
L'oro continua a muoversi lateralmente e viene scambiato in un range compreso tra $ 2.708 e $ 2.758, indicando indecisione su una prossima fase di movimento direzionale. Inoltre, fatica a capitalizzare il suo rimbalzo intraday e rimane ampiamente al di sotto della zona di offerta dei $ 2.748-2.750.
Commenti