L'oro ha corretto al ribasso ed è sceso fermandosi poco intorno ai 2.240 dollari, cancellando la maggior parte dei guadagni giornalieri accumulati durante le contrattazioni asiatiche. Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è aumentato di quasi il 3%, sopra il 4,3%, non consentendo all’oro di estendere il suo rally. Pertanto, il prezzo dell'oro si è ritirato dopo aver attinto il nuovo massimo storico di 2.265,58 dollari l'oncia troy, poiché il dollaro ha acquisito slancio in seguito alla pubblicazione dell’indice ISM manifatturiero degli Stati Uniti che è risultato molto migliore del previsto.
Il rapporto ha mostrato che a marzo l'attività economica nel settore manifatturiero è aumentata dopo essersi contratta per 16 mesi consecutivi, con l'indice che è balzato a 50,3 da 47,8 di febbraio.
Inoltre, anche S&P Global ha diffuso la stima finale del suo PMI manifatturiero, che è stato confermato a 51,9, al di sotto del 52,5 previsto, ma ancora su livelli espansivi. Il rapporto ha evidenziato che “i segnali di miglioramento delle condizioni economiche generali e della domanda di mercato si sono tradotti in un’ulteriore espansione della produzione manifatturiera statunitense a marzo, con un tasso di espansione che ha toccato il massimo degli ultimi 22 mesi. E anche il tasso di creazione di posti di lavoro ha accelerato, ma la crescita dei nuovi ordini si è attenuata”.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro, dopo una notevole oscillazione, viene scambiato poco mosso attorno alla sua apertura giornaliera. Inoltre, le medie mobili mantengono le loro inclinazioni rialziste ben al di sotto del livello attuale, riflettendo la tendenza rialzista, mentre gli indicatori tecnici hanno perso la loro forza al rialzo ma rimangono entro livelli positivi, con l’indicatore Relative Strength Index che attualmente si consolida intorno a 76, senza segnali di cedimento.
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