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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro ha esteso la ripresa spingendosi fino a 2.330 dollari

L'oro è rimbalzato dal livello psicologicamente importante di 2.300 dollari e viene scambiato vicino ai 2.325 dollari. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso drasticamente, insieme al dollaro, dopo gli ultimi dati statunitensi, consentendo all’oro di risalire.

Alcuni dei dati emersi negli Stati Uniti, quali le scorte all'ingrosso e il dato finale del PIL, risultati inferiori alle aspettative, sono stati di supporto all'oro.

I dati hanno sottolineato un calo dello slancio economico statunitense mostrando che la spesa delle imprese di maggio per le attrezzature è diminuita e il crollo delle esportazioni ha fatto aumentare il deficit commerciale dei beni. Facendo sì che, nella sua terza stima, il prodotto interno lordo per il trimestre gennaio-marzo abbia subito una brusca frenata.

A questo punto, i riflettori del mercato sono puntati sui dati chiave sull'inflazione statunitense che forniranno ulteriori indicazioni sull'andamento dei tassi di interesse della Federal Reserve. Sebbene gli investitori continuano a mantenere la loro visione di due tagli dei tassi di interesse per quest’anno, come mostrato dai dati FedWatch di LSEG, anche se la banca centrale statunitense ne ha previsto solo uno.

Pertanto, i dati PCE di domani saranno in primo piano dopo i dati CPI e PPI inferiori al consensus, con gli analisti che stimano che il dato core avanzi al ritmo mensile più debole dell’anno di 0,13%.

Dati PCE caldi spingeranno l'oro più in alto ma, in caso contrario, potrebbe esserci comunque un limitato margine di ribasso. Poiché i Commodity Trading Advisors mantengono un margine di sicurezza superiore a 2.208 dollari prima di qualsiasi vendita di materiale e la domanda fisica da parte delle banche centrali e l’appetito asiatico per i metalli preziosi continuano a sostenere con forza il mercato. #gold #oro

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