L'oro ha testato i 2.200 dollari nella tarda mattinata per poi mettere in atto una correzione scendendo in area 2.175- 2.180 dollari. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si è stabilizzato sotto il 4,24% in seguito alla pubblicazione dei dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti, che sono risultati contrastanti e non hanno consentito all’oro di preservare il precedente slancio rialzista.
Anche il biglietto verde ha mantenuto un tono debole per tutta la prima metà della giornata, ma si è ripreso in seguito alla pubblicazione dei dati USA.
Gli ordini dei beni durevoli di febbraio negli Stati Uniti sono aumentati dell'1,4%, meglio dell'1,3% previsto e del precedente crollo del 6,9%, mentre l'indice della fiducia dei consumatori del Conference Board è sceso ulteriormente a marzo a 104,7 da un 104,8 di febbraio rivisto al ribasso. La precedente stima era stata di 106,7, il valore più basso in quattro mesi. Il rapporto ha mostrato che il sottoindice delle Aspettative, che misura le prospettive a breve termine dei consumatori per quanto riguarda reddito, affari e condizioni del mercato del lavoro, è stato nettamente inferiore a 73,8. Un dato inferiore a 80 indica maggiori aspettative di una recessione imminente.
Infine, l'indice manifatturiero della Fed di Richmond è sceso a marzo a -11 da -5 del mese precedente.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra l’indicatore Momentum divergente dall’azione dei prezzi. Infatti, ha continuato la sua discesa entro livelli positivi, mentre l’oro ha registrato un massimo e un minimo sempre più alti. Invece, l’indicatore del Relative Strength Index avanza vicino ai valori di ipercomprato. Infine, l'oro continua a svilupparsi al di sopra delle medie mobili rialziste, con la media mobile semplice a 20 periodi in forte rialzo intorno a 2.146,10 dollari, che continua a fornire supporto dinamico.
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