Nel giorno della pubblicazione del dato PCE statunitense, che dovrebbe vedere l’indice attestarsi al 2,6% a gennaio dopo l’aumento del 2,8% a dicembre, il prezzo dell’oro ha intrapreso una pericolosa discesa verso i $ 2.850.
A quanto pare, il mercato comincia a dubitare sulla reale imposizione dei dazi da parte degli Stati Uniti agli altri paesi, amici e non. Le numerose e contraddittorie affermazioni da parte del loro fautore, il presidente Trump, stanno perdendo di credibilità. E il mercato comincia a guardarsi intorno per cogliere altrove diversi segnali e spunti per il trading.
Inoltre, il forte calo del prezzo delle azioni di Nvidia, leader americano dell'intelligenza artificiale, sta danneggiando tutti i titoli del comparto, trascinandosi appresso gli altri cosiddetti Magnifici sette titoli azionari mega-cap di Wall Street, che pure sono crollati. Questo stato di cose sta sostenendo il ritorno del dollaro a spese dell’oro.
Tuttavia, rimangono a supportare l’oro tutti i recenti dati negativi sull’economia statunitense che sostengono l’ipotesi di un doppio taglio dei tassi della Fed nel 2025 e potrebbero limitare cali più profondi del metallo prezioso.
La pubblicazione odierna dei dati PCE statunitensi avrà senz’altro un impatto importante sui prezzi dell’oro, ma, probabilmente, potranno ancora di più i flussi di fine settimana e di fine mese. Giacché gli investitori potrebbero decidere di portarsi a casa i cospicui guadagni realizzati nelle ultime settimane grazie all’oro. Lasciando, almeno per oggi, il Re nudo!
Analisi tecnica
Dopo aver chiuso ieri sotto la SMA a 21 giorni a $ 2.890, oggi l’oro si sta avvicinando pericolosamente ai $ 2.850, avendo oltrepassato anche il minimo del 12 febbraio di $ 2.864.
In caso di rottura del supporto psicologico dei $ 2.850, l’oro rimarrebbe esposto al minimo del 6 febbraio di $ 2.834.
Tuttavia, se l’oro riuscisse a manifestare forza sufficiente per ripartire, supportato anche da un RSI
Comments