Oggi l'oro ha esteso il suo precedente rally, venendo scambiato al livello più alto delle ultime due settimane fino a 2.365 dollari. L’oro sta beneficiando dell’escalation delle tensioni geopolitiche e dei dati economici più deboli del previsto provenienti dagli USA che mostrano un rallentamento dell’economia, instradando la Fed verso il taglio dei tassi di interesse. Pertanto, l’oro sta continuando a crescere nonostante l’aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi e la ripresa del dollaro.
In Medio Oriente, le tensioni tra Israele e Libano hanno raggiunto ieri il punto di ebollizione dopo che i funzionari israeliani hanno avvertito di aver approvato i piani affinché il Comando Nord lanci una “guerra totale” con Hezbollah in Libano. Un attacco frontale da parte di Israele rappresenterebbe una significativa escalation del conflitto nella regione, considerando che, finora, il Libano è stato coinvolto solo in scaramucce al confine, scambiando attacchi missilistici con Israele dall’inizio dell’invasione israeliana di Gaza.
Sempre ieri, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un patto con il leader nordcoreano Kim Jong Un che garantisce che uno dei due paesi sosterrà l’altro nel caso in cui venisse attaccato.
Inoltre, la Malesia ha annunciato i suoi piani per aderire alla federazione commerciale dei BRICS, dopo che anche la Thailandia aveva annunciato a maggio la medesima intenzione.
Il crescente potere dei BRICS come contrappeso al dominio occidentale e statunitense preoccupa molto perché rischia di fratturare il flusso regolare del commercio mondiale e il potere del dollaro.
I dati statunitensi di oggi hanno mostrato che la costruzione di nuove case è calata del 5,5% a maggio, dopo aver rivisto al ribasso il dato di aprile, con un calo del 6,8% rispetto al consensus. I permessi di costruzione sono scesi del 3,8%, pari al 4,4% in meno rispetto alle stime degli analisti. Mentre i lavoratori richiedenti sussidi la scorsa settimana sono diminuiti del 2,1% a 238.000 unità, sebbene la tendenza di fondo segnala una crescita, come mostrato dalle richieste segnalate con un ritardo di una settimana, aumentate dello 0,8% a 1.828.000, molto al di sopra del 1.700.000 precedente la pandemia. Infine, anche l’indice delle imprese della Fed di Filadelfia è stato pari a 1,3, inferiore al 4,5 di maggio, mostrando che la produzione, in quell’area, ha rallentato drasticamente.
Analisi tecnica
L'oro ha raggiunto oggi un bivio tecnico che potrebbe determinare la tendenza direzionale per il tempo a venire, ovvero per il resto dell’estate. La rottura decisiva al di sopra del gruppo di resistenza posto a 2.350 dollari invaliderebbe il modello ribassista Head and Shoulders che si è formato sul grafico giornaliero. In tal caso, si invaliderebbe il suddetto modello ribassista e riprenderebbe il più ampio trend rialzista dell’oro, spingendo il prezzo verso il successivo obiettivo che è rappresentato dal massimo del 7 giugno a 2.380 dollari.
In caso di mancato superamento del livello superiore del modello, si tornerebbe alla citata formazione del modello di inversione Head and Shoulders, che tende a verificarsi ai massimi del mercato e segnala un cambiamento di tendenza. Il quale riporterebbe l’oro a guardare nuovamente verso i 2.300 dollari. #gold #oro
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