Oggi l'oro è avanzato fin quasi a 2.400 dollari, dopo che i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono scesi in seguito ai dati sull'inflazione di aprile. Tuttavia, la successiva ripresa dei rendimenti statunitensi, combinata con la resilienza del dollaro, dopo i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, hanno fatto sì che l’oro si sia ritirato intorno ai 2.380 dollari.
I dati statunitensi pubblicati oggi, oltre alle richieste settimanali di disoccupazione iniziali, hanno riguardato anche i permessi di costruzione, l'avvio di nuove costruzioni, l'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia e la produzione industriale.
Inoltre, anche i membri della Fed Barr, Harker, Mester e Bostic sono intervenuti in pubblico.
I commenti aggressivi di questi ultimi hanno fornito stimolo al dollaro, limitando il rialzo dell’oro nel breve termine.
Le prospettive per l’oro rimangono positive in un contesto di continua e robusta domanda da parte delle banche centrali (in particolare quelle dei mercati emergenti), alti livelli di rischio geopolitico e preoccupazioni riguardanti una rottura del commercio mondiale lungo le principali linee di scambio.
Infatti, secondo i dati del World Gold Council, la domanda di oro è aumentata del 3% a 1.238 tonnellate, rendendo il primo trimestre 2024 il più proficuo dal 2016.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro è in ribasso nel corso della giornata. Tecnicamente, ha formato un canale di tendenza ascendente dal 2 maggio, mantenendo invariata la sua posizione positiva sul grafico giornaliero e rimanendo al di sopra delle medie mobili esponenziali a 100 periodi. Il Relative Strength Index si trova in territorio rialzista intorno a 72, nella condizione di ipercomprato, che indica un potenziale ulteriore consolidamento prima di posizionarsi per un nuovo rialzo nel breve termine.
La prima barriera al rialzo è rappresentata dal limite superiore del canale di tendenza ascendente al livello psicologico di 2.400 dollari. A seguire, il massimo storico a 2.432$ e la cifra tonda dei 2.500$.
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