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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L’oro inizia la nuova settimana in ribasso sulla scia dei dati sull'inflazione statunitense

Il prezzo dell’oro viaggia sotto i 2.335 dollari dopo i

dati sull’inflazione statunitense di venerdì, che hanno mostrato come le pressioni inflazionistiche siano rimaste intatte, alimentando i dubbi del mercato sui tagli dei tassi a breve termine da parte della Fed.

Solo il riacuirsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente potrebbe spingere nuovamente i flussi di beni rifugio, avvantaggiando nuovamente l’oro.

Nella giornata odierna, l'oro viene quindi scambiato in ribasso e la decisione della Fed di mercoledì, seppur senza offrire particolari sorprese, sarà comunque attentamente osservata.

Secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati dei futures scontano una probabilità di quasi il 60% che la Fed possa tagliare il tasso di interesse nella riunione di settembre. Invece, si prevede che mercoledì la Fed manterrà il tasso di riferimento nell’attuale range, continuando a non segnalare alcuna urgenza sui tagli.

Anche l’indice del dollaro statunitense è sceso sotto i 106,00 e i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi sono in calo, con il rendimento a 10 anni che è sceso al 4,667%.

Sabato scorso, Hamas ha detto di valutare la nuova proposta israeliana per un cessate il fuoco a Gaza. Anche grazie all’intensificarsi dei tentativi dell’Egitto di garantire un accordo tra Israele e Hamas per fermare il conflitto ed evitare un’invasione militare israeliana nella città di Rafah, nel sud di Gaza.

I mercati, pertanto, rimangono attendisti dopo che l’oro ha registrato la prima perdita settimanale e rimane vicino alla linea di supporto giornaliera critica, in un’atmosfera di mercato propensa al rischio e in un contesto di mercato giapponese indebolito dalle festività. #gold #oro

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