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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L’oro precipita a 2.320 dollari

I prezzi dell'oro hanno perso oggi oltre l'1,6%, scendendo al di sotto dei 2.320 dollari, penalizzati dai dati PMI statunitensi superiori alle attese, che hanno mostrato, in particolare, una forte attività commerciale.

Al contrario, il palladio, metallo catalizzatore per auto, è balzato dell'11% toccando il massimo di un mese. Anche il platino è cresciuto dell'1,7%, mentre l'argento è sceso del 3,9%, ma entrambi i metalli segneranno un guadagno settimanale.

L’oro ha invertito e perso tutti i guadagni che aveva accumulato nel corso della giornata con il PMI manifatturiero globale S&P statunitense che è salito a 51,7 a giugno da 51,3 di maggio e il PMI dei servizi che è salito a 55,1 da 48,3 in precedenza, entrambi risultati superiori alle aspettative degli analisti. L’attività economica statunitense rimane forte ed è aumentata a giugno al livello più alto degli ultimi 26 mesi in un contesto di ripresa dell’occupazione, come mostrato ieri dalle richieste di sussidi di disoccupazione che sono moderatamente diminuite la scorsa settimana.

Pertanto, i dati sovvertono le precedenti percezioni sull’inflazione e lasciano intuire che i tassi di interesse potrebbero rimanere più alti per più tempo. Anche se, secondo il FedWatch Tool del CME, i mercati continuano a scontare una probabilità del 63% di un taglio dei tassi della Fed a settembre, poco cambiato rispetto alla fine di ieri.

Tuttavia, il quadro complessivo non è negativo e l’oro conserva ancora ottime prospettive nel medio-lungo termine. Infatti, l’oro rimane ancora sostenuto dagli acquisti delle banche centrali, come mostrato da un sondaggio condotto dal World Gold Council tra i gestori delle riserve delle banche centrali internazionali. I risultati dell’indagine hanno rilevato che l’81% degli intervistati ritiene che le banche centrali aumenteranno le proprie partecipazioni nel 2024, la percentuale più alta dall’inizio dell’indagine nel 2019.

Gran parte degli acquisti sono avvenuti da parte delle banche centrali asiatiche che hanno accumulato oro come copertura contro il rafforzamento del dollaro, giacché molte valute asiatiche si sono deprezzate significativamente rispetto al biglietto verde.

La tendenza ad utilizzare l’oro come cuscinetto contro la forza del dollaro è stata amplificata dalla divisione sempre più marcata a livello mondiale tra le nazioni BRICS e l’Occidente.

La spaccatura tra i BRICS e l’Occidente, inoltre, è stata accelerata dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla guerra di Israele contro Hammas, che ha diviso il mondo lungo linee ideologiche e politiche. Poiché questi conflitti non sono destinati a finire presto, è probabile che continuino a fornire una spinta alla domanda di oro, sia come potenziale mezzo di scambio che come rifugio sicuro.


Analisi tecnica

Oggi l'oro ha superato decisamente il livello di resistenza chiave della media mobile semplice a 50 giorni e una linea di tendenza che collega i massimi del 7 maggio e del 20 giugno.

Tuttavia, il rialzo dell’oro non è stato in grado di raggiungere la meta dei 2.380 dollari, pari al massimo del 7 giugno.

Pertanto, l’oro ha invertito i guadagni precedenti ed è tornato al di sotto della media mobile semplice a 50 giorni su base stabile, convalidando nuovamente il modello ribassista Head and Shoulders che si era già formato in precedenza sul grafico giornaliero. #gold #oro

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