L’oro continua a rimanere vicino al livello più basso da metà marzo, attinto ieri a 1.973 dollari. Il dollaro è ai massimi di dieci mesi rispetto ai suoi principali concorrenti, seguendo la persistente forza dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense.
Ieri è ripresa la corsa del mercato obbligazionario statunitense, innescando un nuovo rally dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi lungo tutta la curva, facendo salire nettamente il dollaro.
Le crescenti scommesse sulla possibilità che l’economia statunitense superi le sue controparti, in un momento in cui la maggior parte delle principali banche centrali si impegnano a mantenere i tassi di interesse “più alti per più tempo”, stanno imprimendo slancio al rialzo del dollaro.
Inoltre, i dati di ieri che hanno mostrato una ripresa a sorpresa nella domanda di ordini di beni durevoli negli Stati Uniti nel mese di agosto hanno fornito ulteriore segnali incoraggianti sulla resilienza economica degli Stati Uniti, supportando ancor più il dollaro. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha dichiarato che gli ordini di beni durevoli sono rimbalzati dello 0,2% in agosto, rispetto al calo previsto dello 0,5% e al precedente calo del 5,6%.
Pertanto, i rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono cresciuti, anche grazie all’anticipazione di una massiccia serie di aste di titoli del Tesoro USA in programma questa settimana a causa dei timori di un shutdown del governo americano. Reuters ha riferito che “il presidente repubblicano della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy ieri ha respinto un disegno di legge di finanziamento temporaneo avanzato al Senato, avvicinando il quarto shutdown parziale del governo americano in un decennio”, giacché la scadenza del 1° ottobre è, a questo punto, incombente.
Il dollaro rimane sostenuto anche oggi dall’umore negativo del mercato e dalle preoccupazioni sul mercato immobiliare cinese che continuano a perseguitare gli investitori. A inizio giornata, Reuters ha riferito che le negoziazioni di azioni di China Evergrande sono state sospese, a seguito di una notizia secondo cui il suo presidente è stato posto sotto sorveglianza della polizia. La notizia ha sollevato preoccupazioni sul futuro della società poiché rischia di essere liquidata.
Con un simile quadro generale, l’avversione al rischio si intensifica e l’oro potrebbe continuare ad averne la peggio. Tuttavia, l’attenzione rimane puntata sulla revisione del PIL statunitense del secondo trimestre, sulle richieste di sussidio di disoccupazione e sulle vendite di case in attesa di una nuova direttiva. Inoltre, viene risposta grande attesa anche per il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, previsto in serata, per eventuali suggerimenti sulla politica dei tassi di interesse della banca centrale. Ma anche altri membri della Fed si avvicenderanno a parlare in altri contesti e influenzeranno l’andamento del dollaro e quindi del prezzo dell’oro.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro ha confermato la rottura di un triangolo simmetrico dopo aver chiuso martedì al di sotto della linea di tendenza ascendente a 1.908 dollari.
La rottura al ribasso ha innescato un nuovo calo, costringendo l’oro a scendere fin verso il supporto chiave di 1.870 dollari, dopo aver rotto con decisione la soglia di 1.900 dollari.
La netta rottura al di sotto del supporto statico di 1.870 dollari potrebbe spingere l’oro verso la barriera psicologica di 1.850 dollari.
La croce della Morte, confermata a inizio settimana, dopo che la media mobile giornaliera a 50 giorni è scesa al di sotto della DMA a 200, sostiene lo slancio ribassista in corso.
Tuttavia, l'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni è entrato in territorio ipervenduto, suggerendo anche un possibile rimbalzo correttivo, ma qualsiasi pullback dai minimi pluriennali dovrà trovare conferma al di sopra del minimo del 21 agosto di 1.885 dollari, per riportare l’oro nuovamente al di sopra della soglia dei 1.900 dollari. FXSTREET. #gold #oro
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