Il prezzo dell'oro prosegue nel trend rialzista iniziato nell'ultima settimana. Ha nuovamente attinto, sia ieri che oggi, il massimo storico e sta capitalizzando il momento di stallo del dollaro e lo scarso sentiment di rischio generale indotto dalle deludenti misure cinesi di sostegno al mercato immobiliare.
Il ministro cinese ha annunciato un aumento a quattro trilioni di yuan entro la fine dell'anno della scala di credito dei progetti in lista bianca. Ma, queste ultime misure non sono riuscite a impressionare, giacché i principali indici di riferimento cinesi hanno ridotto i guadagni iniziali.
Tuttavia, le crescenti aspettative che il candidato repubblicano Donald Trump, a poche settimane dalle elezioni del 5 novembre, possa vincere la corsa presidenziale negli Stati Uniti, stanno provocando un modesto aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, controllando il rialzo del prezzo dell'oro. L’attenzione si è ormai spostata verso le elezioni statunitensi, che hanno ampiamente contribuito all'attuale avanzamento del dollaro, giacché le politiche fiscali e commerciali di Trump sono viste come inflazionistiche e quindi positive per il biglietto verde.
Pertanto, i mercati stanno ricorrendo a prese di profitto sui loro long in dollari in vista della pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Sebbene sia improbabile che tali dati possano alterare le aspettative sul taglio del tasso di interesse di 25 punti base a novembre da parte della Fed, che appare ormai come cosa fatta.
Tuttavia, potrebbero avere un impatto sulle valutazioni del mercato circa un altro taglio a dicembre.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro ha chiuso le contrattazioni di ieri sopra la resistenza chiave dei $ 2.670 e sta ripetutamente replicando il massimo storico di $ 2.685, con la possibilità che la rottura sostenuta sopra di questo possa innescare un nuovo avanzamento verso il livello tondo di $ 2.700.
Il Relative Strength Index a 14 giorni punta verso l’alto al di sopra la linea mediana.
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