Il prezzo dell'oro prova a stabilizzarsi vicino ai $ 2.650 dopo aver segnato ieri un picco intraday di $ 2.665, grazie alle preoccupazioni sui possibili dazi di Trump e ai sempre presenti rischi geopolitici, che continuano a sostenere la componente di rifugio dell’oro.
Tuttavia, i dati pubblicati negli Stati Uniti non hanno giocato a favore dell’oro, giacché l'indice ISM Services PMI è balzato a 54,1 a dicembre dal precedente 52,1. Inoltre, il numero di posti vacanti JOLTS nell'ultimo giorno lavorativo di novembre è stato di 8,09 milioni, superando le aspettative e migliorando rispetto ai 7,83 milioni registrati in ottobre.
Questi dati riducono ulteriormente le probabilità di un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve a gennaio. Infatti, secondo lo strumento CME FedWatch, i mercati non ritengono probabile un taglio dei tassi della Fed prima di luglio.
Pertanto, le minori probabilità di ulteriori tagli dei tassi della Fed, l'elevata forza del dollaro e gli elevati rendimenti dei titoli del Tesoro USA rappresentano un elemento negativo che appesantisce la posizione dell’oro prima della pubblicazione odierna dei verbali della Fed.
Oggi, però gli Stati Uniti renderanno noti anche altri dati sull’occupazione, ovvero il rapporto ADP Employment Change di dicembre, che precederà il ben più importante NFP di venerdì.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra un andamento da neutrale a rialzista. Gli indicatori tecnici rimangono senza direzione intorno alle loro linee medie e il prezzo oscilla vicino alla media mobile semplice a 20 periodi.
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